HomeBlockchainSicurezzaLa collaborazione tra Tether e INHOPE per combattere il CSAM nel Web3

La collaborazione tra Tether e INHOPE per combattere il CSAM nel Web3

Nelle ultime ore Tether, la stablecoin supportata da asset liquidi, ha annunciato che collaborerà con INHOPE, la principale rete globale che combatte il materiale pedopornografico online (CSAM).

Tether collaborerà con INHOPE per identificare i trasferimenti che vanno ai mercati CSAM online e segnalarli. La speranza è quella di creare un precedente per il settore nel suo insieme e sviluppare una pratica standard su come le aziende di criptovaluta possono identificare e segnalare più facilmente i mercati CSAM. 

Tether e INHOPE: una battaglia con uno scopo comune 

Come anticipato, Tether Operations Limited (Tether), la società che gestisce la piattaforma abilitata alla blockchain tether.to che alimenta la prima e più utilizzata stablecoin, ha annunciato oggi che collaborerà con INHOPE, la principale rete globale che combatte la sessualità infantile online (CSAM). 

Tether lavorerà con INHOPE per condividere informazioni, facilitare le conversazioni tra le parti interessate e agire per allontanare i malintenzionati dall’ecosistema crittografico.

Paolo Ardoino, CTO di Tether, ha dichiarato in merito: 

“Lavorando a fianco delle forze dell’ordine, dei legislatori e degli organismi di definizione degli standard in tutto il mondo, Tether si impegna a essere una forza positiva nello spazio crittografico evidenziando i rischi di sfruttamento dei minori e aiutando a organizzare controlli di mitigazione del rischio sensibili nel settore delle criptovalute. 

Siamo particolarmente interessati a migliorare la capacità delle aziende di criptovaluta di identificare i trasferimenti relativi ai mercati CSAM online e segnalarli alle autorità.” 

Dunque, leader del settore in termini di trasparenza e in costante collaborazione con le forze dell’ordine, Tether collaborerà con INHOPE per identificare i trasferimenti che vanno ai marketplace CSAM online e segnalarli.

In qualità di rete composta da hotline che operano in tutti gli stati membri dell’UE, Russia, Sud Africa, Nord e Sud America, Asia, Australia e Nuova Zelanda, INHOPE si batte per un’Internet libera dagli abusi sui minori dal 1999. 

Infatti, INHOPE ha iniziato le trattative con Tether al vertice INHOPE nel 2022, durante una discussione aperta e onesta sul ruolo essenziale dell’industria nell’affrontare il CSAM online. Samantha Woolfe, responsabile delle partnership globali e dell’espansione della rete presso INHOPE, ha sottolineato: 

“Siamo entusiasti di annunciare questa relazione e di dare il benvenuto a Tether come finanziatore di INHOPE. L’approccio attivo di Tether alla collaborazione con l’industria, le ONG, le forze dell’ordine e le unità nazionali di intelligence finanziaria supporta il nostro obiettivo di migliorare il rilevamento e la segnalazione dei trasferimenti di criptovalute relativi a CSAM.” 

Quindi, INHOPE e Tether hanno uno scopo comune: interrompere l’uso illegale della finanza digitale per finanziare lo scambio di materiali relativi allo sfruttamento sessuale dei minori (CSE) e agli abusi sessuali sui minori (CSA).

CSA e CSE: cosa può fare Tether per combattere questi fenomeni? 

I criminali che scambiano materiali CSA e CSE online nelle transazioni finanziarie si trovano, purtroppo, ormai su ogni piattaforma tecnologica. Ne consegue che le società exchange di criptovalute, le hotline e le forze dell’ordine devono cercare più soluzioni per combattere il CSAM, condividendo informazioni critiche e informazioni fruibili con maggiore efficienza. 

Per rispondere a questa esigenza, Tether è consapevole che loro e altre società dello stesso settore devono far parte di questa lotta, soprattutto dove i materiali CSE e CSA vengono scambiati con criptovalute. 

Sostenendo il lavoro di INHOPE, Tether sta aprendo la strada nel dare priorità alla protezione dei bambini. Analogamente agli istituti finanziari tradizionali, Tether applica Know Your Customer (KYC) per verificare che le transazioni dei propri clienti non siano fraudolente, legate alla corruzione o ad attività illegali come il riciclaggio di denaro o il finanziamento del terrorismo. 

Tether ha già preso una posizione in cui include in modo proattivo la copertura dell’abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori. Al fine di interrompere il crescente utilizzo delle transazioni digitali per lo scambio di CSE e CSA, INHOPE invita i suoi partner a collaborare sui migliori processi per interrompere le transazioni finanziarie in modo che le piattaforme online, le criptovalute, le forze dell’ordine e le hotline possano coordinarsi.

Quest’anno, INHOPE creerà un forum per la collaborazione e l’azione di scambio di criptovalute per combattere le transazioni CSAM. Questo gruppo di discussione fornirà anche informazioni preziose alla rete INHOPE di hotline dei membri, mentre apprendono come possono supportare, interrompere e mitigare un maggior rischio di transazioni finanziarie dello scambio di CSAM abilitato alla crittografia.

Anche Apple contro i mercati CSAM e la pedopornografia

Non solo Tether, anche Apple a suo tempo ha elaborato un progetto in merito ai mercati CSAM. Si tratta di CSAM Detection, sigla che sta per Child Sexual Abuse Material. 

Questo si basa su NeuralHash, un sistema algoritmico per scansionare e scannerizzare le immagini presenti negli iPhone e verificare se gli stessi contengano immagini di minori abusati.

Il sistema, in chiave tecnica, è assai raffinato e si basa sulle funzioni crittografiche hash, ovvero la costruzione di una mappa-codice a stringa binaria di dati. Cioè una modalità univoca per ricostruire e identificare, attraverso l’hash appunto, la descrizione di un’immagine, mediante l’accoppiamento tra la foto che si scansiona e un database.

In questo specifico caso, il dabatase di cui la Apple si servirà per verificare gli iPhone, per ora solo quelli venduti nel mercato americano, è quello del Centro nazionale dei minorenni scomparsi e abusati.

Alessia Pannone
Alessia Pannone
Laureata in scienze della comunicazione e attualmente studentessa del corso di laurea magistrale in editoria e scrittura. Scrittrice di articoli in ottica SEO, con cura per l’indicizzazione nei motori di ricerca, in totale o parziale autonomia.
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