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Bitcoin: è in atto una bull trap?

Spesso quando il prezzo di Bitcoin sale velocemente durante un periodo bearish in molti ipotizzano che si tratti solamente di una bull trap. 

La “trappola per tori” è un falso segnale di crescita durante un trend al ribasso, tanto da poter indurre ad acquistare nella speranza di un ulteriore aumento dei prezzi. Se invece il trend ribassista continua, e quindi l’aumento non c’è, i trader e gli investitori che hanno comprato vengono metaforicamente “intrappolati” dal loro acquisto che genera perdite al posto che guadagni. 

L’aumento del prezzo di Bitcoin: bull trap imminente?

A partire dal 10 novembre dell’anno scorso il prezzo di Bitcoin ha iniziato a lateralizzare attorno ai 16.000/17.000 dollari dopo aver toccato il minimo annuale attorno ai 15.500$. 

Tale lateralizzazione è durata due mesi, perchè solo il 12 gennaio di quest’anno il prezzo ha rotto definitivamente la resistenza dei 17.000$ portandosi prima sopra i 18.000$ e poi, nel giro di soli nove giorni, anche sopra i 23.000$. 

Ormai quindi sono quasi due settimane che lateralizza attorno ai 23.000$, tanto che c’è chi inizia ad ipotizzare che non possa salire ancora, in questo periodo. 

Infatti ad esempio questa notte ha superato i 24.000$, ma è risceso quasi subito sotto questa soglia. 

Il fatto è che questo aumento è avvenuto in un periodo in cui il trend sembra ancora bearish. Inoltre è avvenuto molto velocemente (+32% in nove giorni), e questo fa credere che possa essere dovuto ad un eccesso di entusiasmo. 

Il trend bearish prima della potenziale bull trap di Bitcoin

Il possibile eccesso di entusiasmo viene evidenziato dal Fear & Greed Index, salito ieri ben sopra il livello di neutralità. Già a fine gennaio era salito oltre quota 60, ma il giorno successivo il prezzo era già sceso abbondantemente sotto quota 23.000$. 

In questo momento la questione più dibattuta sembra proprio essere se l’attuale trend sia ancora bearish oppure no. 

Da notare che il livello di prezzo attuale è nettamente superiore a quello di inizio novembre 2022, ovvero prima del fallimento di FTX. Si tratta di un livello simile a quello toccato ad agosto dello scorso anno, e questo potrebbe far credere che il trend non sia più ribassista. 

Tuttavia proprio ad agosto il prezzo di Bitcoin, dopo aver lateralizzato per due settimane attorno a quota 23.000$, scese prima a 21.000$ e poi anche sotto i 20.000$. 

Qualora anche nell’attuale frangente venisse replicata una dinamica simile si sarebbe trattato a tutti gli effetti di una bull trap. 

Il livello chiave

Molti analisti sostengono che il livello chiave da tenere in particolare considerazione in questo periodo siano i 25.000$, perchè ormai sembra essere quella la grande resistenza da superare per evitare la bull trap. 

Questa notte, sulla spinta dell’aumento di ieri, il prezzo di Bitcoin è salito fino a quasi 24.300$, ma nel giro di meno di due ore era già tornato a 23.800$. 

Quindi non è riuscito nemmeno ad avvicinare la resistenza dei 25.000$, e se dovesse continuare a non riuscire a superarla c’è il rischio che l’attuale impeto al rialzo si esaurisca generando un’inversione di trend sul breve periodo. 

D’altronde già a fine gennaio, quando il prezzo è sceso da 23.800$ a 22.600$ il Fear & Greed Index di colpo scese da 61 a 51, ma senza passare in territorio negativo. 

Tutto ciò fa pensare che i mercati sono ancora soggetti a facili paure nel caso in cui il prezzo di Bitcoin non dovesse riuscire a mantenere il trend di crescita. 

Anzi, in realtà è dal 21 gennaio che il trend di crescita sembra essersi arrestato, anche se proprio ieri ha provato a riattivarsi, senza grande successo. 

I commenti su Twitter

Non è un caso che c’è chi sostiene apertamente che si tratti addirittura di una grossa bull trap. 

Ma non sono tutti d’accordo nel credere che si tratti di una bull trap. 

Ad esempio sul medio periodo c’è chi sostiene che il prezzo di Bitcoin nei prossimi mesi possa persino tornare sui livelli massimi del 2021. 

C’è anche chi si chiede se non sia il caso di spostarsi su ETH.

In realtà il discorso fatto su Bitcoin vale anche per Ethereum, perchè il trend degli ultimi mesi è estremamente simile. Sono altre le criptovalute che stanno seguendo trend differenti, ma spesso risultano essere anche più volatili e quindi più rischiose. 

Quello che invece sembra essere assodato è che i 15.500$ di novembre vadano considerati il bottom del bear market del 2022. 

Infatti, tra coloro che sostengono che quella in atto sarebbe in realtà una bull trap, in diversi immaginano un ritorno del prezzo di Bitcoin a 20.000$ o 19.000$, mentre ormai sono in pochi quelli che credono che possa scendere fino a 12.000$ o 10.000$. 

Anzi, sebbene vi sia ancora chi sostiene che il prezzo potrebbe anche scendere sotto il bottom del 2022, in questo momento prevale nettamente chi invece sostiene che il bottom di questo ciclo sia quello. 

Il 2019

Da notare che il confronto con il precedente ciclo, in cui il 2023 potrebbe ripetere il trend del 2019, fa immaginare che nell’anno pre-halving il prezzo difficilmente possa scendere sotto il minimo dell’anno precedente. 

È vero che durante il ciclo ancora precedente, ovvero nel 2015, il bottom si verificò a gennaio dell’anno pre-halving, ma gennaio 2023 è stato il migliore in assoluto da quello del 2013 per il prezzo di Bitcoin. 

Quindi è decisamente possibile che il trend del 2023 si avvicini più a quello del 2019 che a quello del 2015, e se così fosse il bottom di questo ciclo rimarrebbero i 15.500$ di novembre 2022. D’altronde anche nel precedente ciclo l’ultimo crollo del bear market si verificò proprio tra novembre e dicembre dell’anno post-bolla. 

Marco Cavicchioli
Marco Cavicchioli
"Classe 1975, Marco è stato il primo a fare divulgazione su YouTube in Italia riguardo Bitcoin. Ha fondato ilBitcoin.news ed il gruppo Facebook "Bitcoin Italia (aperto e senza scam)".
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