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Cardano (ADA): “Credit Suisse ci aveva negato un conto perché la crypto è pericolosa”

Il Fondatore di Cardano (ADA), Charles Hoskinson, ricorda l’aneddoto di anni fa con la banca svizzera in difficoltà, affermando: “Credit Suisse ci aveva negato l’apertura di un conto perché la crypto è troppo pericolosa”. 

Cardano (ADA): Hoskinson ricorda che l’atteggiamento anti-crypto di Credit Suisse

Di recente, è stato condiviso un podcast trasmesso dal fondatore di Cardano (ADA), Charles Hoskinson, in cui affermava che nel 2014 la banca svizzera in difficoltà, Credit Suisse, gli aveva rifiutato di aprire un conto. A quell’epoca, Hoskinson era CEO di Ethereum (ETH) e aveva sede in Svizzera.

Nello specifico, la banca svizzera aveva risposto a Hoskinson nove anni prima come segue:

“’Oh, troppo pericolose, le criptovalute, non potremmo mai prenderle in considerazione, sarebbero così instabili e terribili, e noi abbiamo una reputazione da proteggere, siamo qui per il lungo termine, siamo qui da oltre 150 anni, e non potremmo abbracciare questa cosa delle criptovalute”.

Ora, però, Credit Suisse sta per essere comprata da UBS, in modo da potersi salvare dal collasso.

In pratica, Hoskinson vuole solo ricordare che l’atteggiamento di disapprovazione delle crypto da parte della banca gli si è ritorto contro. A tal proposito, Hoskinson ha poi continuato come segue:

“il sistema bancario (…) sta cadendo a pezzi (…) in modo prevedibile perché è sempre stato uno schema Ponzi” basato sul prendere “i soldi degli altri” e usarli “per moltiplicare e creare denaro dal nulla, darlo alle persone di tutto il mondo e poi trarne profitti a cascata fino a quando le persone non diventano un po’ più nervose, nel qual caso socializzi le tue perdite e le dai alla società, e questo è ciò che è successo per anni nel settore bancario”

Cardano (ADA): il fondatore ironizza sulle sorti della banca che era anti-crypto

Il fondatore di Cardano (ADA) continua ironizzando sulle sorti di Credit Suisse, ricordando anche delle affermazioni dello stesso ex CEO della banca svizzera, Tidjane Thiam

Nel 2017, infatti, Thiam aveva dichiarato che il Bitcoin (BTC) fosse una bolla per definizione e che l’unico motivo per comprare e vendere BTC è fare soldi. 

Eppure, all’alba di febbraio 2023, Credit Suisse aveva iniziato a investire nel mondo delle crypto, partecipando a una run di raccolta fondi da 65 milioni di dollari per la società Taurus. Non solo, nell’ultima trimestrale della banca svizzera, era emerso che il 30% dei ricavi totali della banca provenisse proprio dal settore crypto. 

Tutto questo però non ha aiutato la banca a risollevarsi, ma anzi, proprio durante la scorsa settimana, Credit Suisse ha visto le sue azioni crollare a quota 1,83 franchi svizzeri. 

Tra le proposte per la sua acquisizione, vinta da UBS, c’è stata anche quella di Justin Sun, fondatore di Tron, che avrebbe stanziato 1,5 miliardi di dollari. 

E dunque la banca svizzera cede alla proposta di acquisto della sua eterna rivale UBS, con un accordo da 3 miliardi di dollari. 

ADA registra pump di prezzo

Mentre le sorti della banca svizzera sono segnate, Cardano (ADA) segue il trend rialzista generale delle criptovalute dell’ultima settimana, registrando dei pump di prezzo. 

E infatti, l’attuale 7a crypto per capitalizzazione di mercato, ADA, ha registrato un pump di +15% nelle ultime 24 ore e di +10% negli ultimi 7 giorni.  Da quota 0,33$ di settimana scorsa, ora ADA viaggia sfiorando il prezzo di 0,39$. 

Ancora la crypto si trova ben lontana dal suo massimo storico di 3$ toccato nel settembre 2021, ma di certo è in pump rispetto al prezzo toccato nel novembre 2022, periodo di collasso del crypto-exchange FTX.

Di recente, Hoskinson aveva twittato che le criptovalute in generale devono allontanarsi dalle istituzioni finanziarie tradizionali. Solo riducendo la dipendenza del settore crypto dalle banche tradizionali, è possibile rimanere fuori dai vari crolli che si stanno verificando nell’ultimo periodo nella finanza globale.

Stefania Stimolo
Stefania Stimolo
Laureata in Marketing e Comunicazione, Stefania è un’esploratrice di opportunità innovative. Partendo come Sales Assistant per e-commerce, nel 2016 inizia ad appassionarsi al mondo digitale autonomamente, inizialmente in ambito Network Marketing dove conosce e si appassiona dell’ideale di Bitcoin e tecnologia Blockchain diventandone una divulgatrice come copywriter e traduttrice per progetti ICO e blog, ed organizzando corsi conoscitivi.
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