La nautica, come anche lo shipping, guarda alla sostenibilità. Sempre di più. E non potrebbe essere altrimenti. Così, va registrato l’accordo tra Azimut/Benetti, il primo produttore al mondo di superyacht ed Eni Sustainable Mobility per la fornitura e l’utilizzo – è una anteprima nel mondo dello yachting – di biocarburante prodotto con il 100% di materie prime rinnovabili.

Il prodotto

Si tratta di HVOlution (olio vegetale idrogenato), che viene prodotto nelle bioraffinerie di Eni Sustainable Mobility di Venezia e Gela da materie prime di scarto e residui vegetali o da olii generati da coltura non in competizione con la filiera alimentare, in un modello di economia circolare applicata alla mobilità. Se si considera tutta la filiera logistico-produttiva, la riduzione delle emissioni da parte di HVOlution può raggiungere fino al 90% rispetto al mix fossile di riferimento, a seconda delle materie prime utilizzate per la sua produzione.

L’intesa

Azimut/Benetti introdurrà HVOlution in sostituzione del carburante di origine fossile oggi impiegato per i test tecnici dei nuovi yacht, per le prove in mare e per la movimentazione dei modelli prototipo. “Inoltre, i nuovi modelli Azimut potranno essere consegnati agli armatori con un primo rifornimento di biocarburante HVOlution”, rende noto l’azienda. Il via a giorni con il primo viaggio del nuovo Magellano 60 di Azimut, che da Savona raggiungerà Taormina per la première internazionale allo “Yachting Gala”, evento organizzato da Azimut per oltre 600 armatori da tutto il mondo.

“Questo accordo ci consente di ampliare l’area di azione per la riduzione delle emissioni coinvolgendo la filiera, focalizzandoci sulla decarbonizzazione energetica. Attualmente, più della metà della flotta di Azimut è costituita da imbarcazioni Low Emission e Benetti ha realizzato il più grande yacht ibrido al mondo, oltre a vincere il premio “Green yacht of the year 2022” con il 37mt BYond” spiega Giovanna Vitelli, presidente del Gruppo Azimut|Benetti.

Non solo. La partnership guarda anche progetti volti a sviluppare la rete di distribuzione per facilitare l’accesso al biocarburante e offrire agli armatori la possibilità di effettuare rifornimenti di HVO. Il piano prevede, in una prima fase, il coinvolgimento delle marine del Gruppo Azimut|Benetti come primo punto di approvvigionamento dedicato ai privati sulle coste italiane tramite operazioni di bunkeraggio.

Le altre partnership

Eni punta alla nautica. Da qui anche l’intesa raggiunta di regente tra Versalis, la società chimica del gruppo, con Boero per lo sviluppo di vernici per la nautica realizzate con materie prime rinnovabili. Sempre Eni ha poi stretto alleanza con Rina, la multinazionale di ispezione e certificazione, per sviluppare l’uso di carburanti green sulle navi e per il monitoraggio delle emissioni di CO2. Si parla di HVOlution, ma anche di idrogeno e ammoniaca verde.

Da segnalare anche che Plentitude, la controllata di Eni per le rinnovabili, attraverso Be Charge, ha stretto alleanza con Energica Inside per estendere la mobilità elettrica alla nautica e installare colonnine di ricarica nei marina. Insieme, le due società stanno inoltre studiando un prototipo di moto d’acqua elettrica.

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