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Fiducia = (Credibilità + Affidabilità + Intimità) / Egoismo

«Il flusso di informazioni deve essere massimo e verso tutti» ha affermato il presidente di un'azienda familiare con più di cento soci

di Bernardo Bertoldi *

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4' di lettura

“Il flusso di informazioni deve essere massimo e verso tutti” ha affermato il presidente di un'azienda familiare con più di cento soci, “se non c'è informazione, si crea diffidenza che poi diventa mancanza di fiducia” gli ha fatto ecco la presidentessa di un'altra grande impresa familiare. Nelle ultime settimane, sarà la stagione delle assemblee e degli incontri delle famiglie imprenditoriali, familyandtrends ha sentito più volte far riferimento alla necessità di informazione.
Perché l'informazione e la sua democratica diffusione sono così importanti nel capitalismo familiare? Perché l'informazione è uno degli ingredienti alla base della fiducia, e la fiducia è alla base del concetto stesso di famiglia. Lo è in ogni famiglia, inizia con la necessità dei neonati di affidarsi ai genitori e continua sino a quando abbiamo bisogno di qualcuno che ci stringa la mano alla fine. Per le famiglie imprenditoriali è più complesso perché il numero di familiari cresce e parte del legame è costruito sulla condivisione dell'interesse economico per l'impresa.
La fiducia è definita da una formula: (Credibilità + Affidabilità + Intimità) / Egoismo.
La credibilità è data dal sapere, una persona è ascoltata quando afferma o agisce in quanto capace o esperto. È capitato, più di una volta, a familyandtrends di assistere una famiglia imprenditoriale, anche numerosa, mentre prendeva una decisione strategica: la velocità in questo caso è data dal fatto che un componente della famiglia è riconosciuto come il più esperto, ad esempio, di finanza e acquisizioni e i familiari ritenendolo credibile seguono la sua decisione senza approfondire o discutere; sono superficiali si può pensare invece è che si fidano. Per lo stesso motivo, ci sono casi di discussioni infinite, ad esempio, si pensi ad un nuovo marchio, l'introduzione di una nuova linea di prodotti, l'ingresso in un nuovo settore: quando tutti hanno (o pensano di avere) una certa competenza vogliono contribuire alla discussione e hanno il loro punto di vista da far valere. Non bisogna fraintendere, è sempre meglio avere più di un “competente” per avere una discussione più approfondita e arrivare ad una decisione migliore, ma è un fatto che la credibilità si basa sulla competenza e sulla capacità riconosciuta dagli altri.
L'affidabilità, il secondo addendo della fiducia, è data dal fare ciò che si dice, una persona è creduta in quanto ciò che dichiara, avviene. Nelle dinamiche di una famiglia imprenditoriale è straordinariamente efficiente che non si debba obiettare o sospettare che ciò che viene detto accadrà, salvo eventi eccezionali ed imprevisti. Dall'aziendale comunicazione della dividend policy ad una più personale assicurazione sul prendersi cura di un problema di un familiare, il fatto di essere credibili rende rapporti e dinamiche più forti.
L'intimità è data dal fare qualcosa per il bene altrui prima che per il proprio. Essere altruisti e non pensare solo al proprio tornaconto è una condizione necessaria in ogni famiglia. È proprio per dimostrare questa “intimità” che chi lavora in azienda accetta stipendi più bassi e lavora molto di più, chi assume qualche carica la svolge senza sfruttare i privilegi che questa concede, etc. Sono comportamenti che hanno, anche in modo inconscio, lo scopo di comunicare ai familiari che non si tengono questi ruoli per il proprio tornaconto. Si può pensare che tali atteggiamenti siano irrazionali e/o di modestia eccessiva; in fondo cosa conta non è che il familiare faccia bene il suo lavoro, faccia crescere l'impresa e assicuri benessere ai familiari? Non solo, conta anche che questo venga fatto mettendo l'interesse della famiglia prima del proprio, altrimenti la fiducia diminuisce.
L'egoismo, per continuare con l'aritmetica, è 1/Intimità, è l'inverso dell'intimità, è fare qualcosa per sé prima che per gli altri. Ogni atto egoistico, o percepito come tale, diminuisce la fiducia che i familiari hanno in chi lo compie. Quando un familiare per apparire sminuisce il valore di un altro, quando si sacrificano i dividendi non per il bene dell'impresa ma per progetti personali, quando si scelgono per determinati ruoli dei familiari più vicini e accondiscendenti di altri: questi sono tutti atti che percepiti come egoistici abbattono la fiducia.
Nelle famiglie imprenditoriali la fiducia è uno strumento per avere decisioni veloci, per avere azionisti uniti nei sacrifici, per poter scegliere in modo oggettivo e organizzato i successori, per poter discutere insieme per una decisione migliore senza retropensieri. La fiducia va continuamente manutenuta perché è un processo iterativo e sinergico tra persone che non possono semplicemente chiudere un accordo e non vedersi più. È un processo perché ogni azione di ogni familiare muta continuamente la fiducia totale presente in famiglia. È iterativo perché a ogni iterazione tra familiari la fiducia aumenta o diminuisce ed è sinergico perché a maggior fiducia dimostrata corrisponde maggior fiducia concessa. È da costruire tra persone che devono continuare a convivere e migliorare la loro relazione, non è come per le organizzazioni che devono raggiungere un accordo e poi possono terminare la loro relazione, questo è il motivo principale per cui l'applicazione delle tecniche di negoziazione hanno effetti disastrosi nelle famiglie imprenditoriali (familyandtrends ricorda con affetto un imprenditore che sbottò: “non mi racconti la storia del BATNA, qui l'unica alternativa sarebbe cambiare i genitori, i fratelli, i cugini, i figli”).
La fiducia nelle famiglie imprenditoriali, inoltre, è inter-generazionale e fatta di pregiudizi: quando un familiare ha una posizione questa è vista come la posizione di chi rappresenta molte cose, ad esempio di chi vuole dare vantaggio all'area aziendale in cui lavora, alle donne della sua generazione, al proprio ramo familiare e si pre-giudica il motivo di tale posizione in base alla storia di chi la sostiene: “come faceva suo nonno” o “è proprio come quando era ragazzo …” o, ancora, “ha in mente solo di avvantaggiare il giovane…”.
Può sembrare che coltivare la fiducia all'interno di una famiglia imprenditoriale sia un'attività difficile: lo è; ma per capire quanto sia fondamentale è sufficiente aver visto la velocità e la serenità con cui i familiari affidano il loro buon nome e il loro patrimonio a uno di essi per impiegarlo in una grande operazione che può dare un bel futuro all'impresa, o alla tranquillità con cui dicono “fai come ritieni più giusto, mi fido di te”. In queste poche parole c'è molto del segreto del successo del capitalismo familiare.

*(Docente di Family Business Strategy, Università di Torino – bernardo.bertoldi@unito.it)

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