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Migliori richieste di USD in vista del fine-settimana

Con l’attenuarsi delle paure, l’USD si rafforza

By Arnaud Masset

Dopo la pausa di giovedì, venerdì il dollaro USA ha esteso i guadagni perché si sono attenuati i timori su un possibile allentamento. I titoli del Tesoro USA hanno trovato richieste migliori e ciò ha fatto abbassare i rendimenti. Il decennale ha ceduto 3 punti, al 2,90%, mentre, per quanto riguarda le scadenze brevi, il titolo a due anni è rimasto invariato intorno al 2,245%. Dall’inizio della settimana il dollaro ha ampliato i guadagni contro tutte le valute G10, rafforzandosi soprattutto contro la corona svedese (+2,25%), la corona norvegese (+1,30%) e le divise legate alle materie prime di alta qualità, come il dollaro canadese, neozelandese e australiano (rispettivamente +1,20%, +1,10% e +1%).

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Fatta eccezione per la pubblicazione, mercoledì, dei verbali della riunione del FOMC di gennaio, che non ha fornito novità, è stata una settimana tranquilla. Ma oggi molti membri della Fed avranno l’opportunità di esprimere il loro punto di vista sull’economia US e sulla politica monetaria. Dudley e Rosengren parleranno del bilancio della Fed, invece William discuterà sulle prospettive economiche degli USA. Tutti e tre sono membri votanti, quindi la loro opinione conta.

La prossima settimana ci saranno più appuntamenti economici in calendario, con la pubblicazione del dato riferito a gennaio sulle vendite di nuove abitazioni lunedì, cui seguiranno scorte all’ingrosso e ordinativi di beni durevoli di gennaio martedì, un aggiornamento sui consumi personali nel T4 e la crescita del PIL mercoledì, redditi e spese personali, nonché PCE riferito a gennaio, nella giornata di giovedì. Quest’ultimo è il dato più atteso. Nelle ultime settimane, i partecipanti al mercato erano infatti piuttosto nervosi sulla potenziale accelerazione dell’inflazione, perché potrebbe costringere la Fed ad accelerare il restringimento, cosa che potrebbe frenare la crescita economica.

L’EUR/USD si è stabilizzato intorno a 1,2110, perché per il momento le pressioni a vendere sono in calo. La coppia di valute si trova proprio al centro della sua fascia mensile (1,2165-1,2555) e intanto l’RSI è tornato a quota 50. Oggi non ci aspettiamo grandi oscillazioni; in serata, però, gli interventi dei membri della Fed potrebbero innescare un movimento brusco, soprattutto in caso di commenti da falco/da colomba sulla situazione attuale.

Mercati asiatici in rialzo venerdì

By Vincent Mivelaz

Venerdì i mercati asiatici si sono mossi in territorio positivo, guidati dal Kospi sudcoreano, salito a 2.451 punti (+1,54%), seguito dall’Hang Seng di Hong Kong a 31.290 (+1,05%) e dal Topix giapponese a 1.760 (+0,82%), invece il Nikkei 225 ha chiuso la seduta a 21.893 (+0,72%), sostenuto da Energia (+2,98%), Immobiliare (+1,84%), Materiali (+1,50%) e Servizi di pubblica utilità (+1,35%), per effetto dell’andamento dei titoli petroliferi dopo i guadagni registrati in nottata dal petrolio (JXTG Holding +3,64%, Showa Shell Sekiyu +2,88% e Inpex +2,39%).

Per quanto riguarda i dati economici, l’indice giapponese di gennaio sui prezzi al consumo (core) a/a è salito dello 0,90% (previsione: 0,80%; m/m 0,10%), in linea con il mese precedente, e ciò conferma l’ipotesi di un tasso d’inflazione primario piuttosto lento.

I rendimenti dei titoli del Tesoro USA sono scesi, il decennale e il titolo a due anni si attestano a 2,9080 (-1,55%) e 2,2420 (-1,07%), e ciò malgrado i verbali della Fed di mercoledì, in cui la banca ha confermato il miglioramento delle condizioni economiche e altri rialzi del tasso l’anno prossimo. Giovedì l’azionario USA è rimasto stabile: Dow Jones Industrial Average, S&P500 e Nasdaq (Francoforte: 813516 - notizie) hanno chiuso rispettivamente a 24.962 (+0,66%), 2.704 (+0,1) e 7.210 (-0,11%) punti.

Autore: Swissquote Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online