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Italia, Di Biagio: "Ho parlato con Buffon, sarà con noi nelle amichevoli di marzo"

Luigi Di Biagio (lapresse)
"Balotelli? Mario fa notizia, tutto viene strumentalizzato, non chiudo le porte ma oggi non dico che verrà qui oppure che non verrà. Traghettatore? Chiamatemi come vi pare, mi sento ct"
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FIRENZE - Gigi Di Biagio comincia oggi, con lo stage per i giovani azzurri, il suo lavoro da nuovo ct della Nazionale, successore di Gian Piero Ventura. C'è da ricostruire tutto, dopo la clamorosa mancata qualificazione al Mondiale, che ha portato all'azzeramento dei vertici della Figc, poi commissariata per lo stallo nelle elezioni del nuovo presidente federale al posto del dimissionario Carlo Tavecchio. In teoria Di Biagio, promosso dall'Under 21, è un ct pro tempore, per le amichevoli inglesi del 23 e del 27 marzo, con l'Argentina a Manchester e con l'Inghilterra a Wembley: Mancini e Conte capeggiano la lista dei candidati al ruolo del commissario tecnico che dovrà portare l'Italia all'Europeo 2020 e cancellare il più presto possibile, magari già a partire dalla Nations League al via a settembre, la ferita dei play-off dello scorso novembre con la Svezia. Ma Di Biagio vuole giocarsi le sue chance e lo dichiara apertamente, mentre annuncia che l'addio di Buffon alla Nazionale è rinviato, che Chiellini resterà in azzurro, che per molti ragazzi della sua Under 21 (Chiesa in primis) sta per arrivare la grande occasione e che le porte potrebbero riaprirsi per Balotelli, dopo un esilio di quasi quattro anni.

Di Biagio, la sua è una chance concreta o si sente un semplice traghettatore ?
"C'è voglia di dimostrare qualcosa. Chiamatemi come volete, io sono il ct e devo fare qualcosa di buono per la Nazionale e per i ragazzi. Il pensiero su di me è secondario, chiamatemi pure traghettatore, se volete".

I senatori sono fuori dalla Nazionale?
"Farò le convocazioni in base a stato di forma e infortuni. Con i senatori ho fatto qualche confronto, quando ho letto che qualcuno voleva smettere, ma prima di decidere volevo sapere da loro".
 
Buffon?
"Con Gigi ho parlato, perché uno così importante non è giusto che smetta con la Svezia, non può essere il suo ultimo atto azzurro. Gli ho proposto di fare una due, tre, partite,  per poi decidere dopo. Probabilmente Gigi farà parte della spedizione di marzo".
 
Gli altri veterani?
"Barzagli ha confermato di volere lasciare. De Rossi no, perché è stato infortunato e a marzo non ci sarà, poi più avanti sì. Chiellini farà parte di questo gruppo. Soffermiamoci su marzo, un passo alla volta".

Balotelli può tornare?
"Lo seguo, Mario fa notizia, tutto viene strumentalizzato, non chiudo le porte ma oggi non dico che verrà qui oppure che non verrà".
 
È il punto più basso per la Nazionale e per il calcio italiano?
"Siamo in difficoltà per tanti motivi nel calcio italiano e se sono qui è evidente che ci sono problemi. Non abbiamo molta scelta per i giocatori, ma dovrà essere sufficiente. Non andare al Mondiale è una brutta pagina, io sono qui per ricreare entusiasmo e ripartire".

Sarà più allenatore o selezionatore?
"Abbiamo bisogno di entrambi i ruoli. Serve selezionare, ma anche allenare. Conte lo ha fatto eccellentemente. Mi confronto con lui continuamente e poi siamo molto amici".

Trasporterà in Nazionale giocatori ed esperienza dei suoi tre bienni con l'Under 21?
"Cercherò di utilizzare l'Under 21, nella quale ho convocato 150 giocatori: a marzo formeranno l'80 per cento della rosa e sarò avvantaggiato".
 
Qual è il suo obiettivo?
"Io sono realista e ambizioso, possiamo fare coesistere ambizione e realtà. Oggi non sono importanti né il presidente, né il ct, oggi è importante rilanciare. Certo, voglio provare a mettere in difficoltà i miei dirigenti, ma qualsiasi decisone vorranno prendere io sarò sereno".

Chiesa, che capeggia questo stage, sarà nella squadra futura?
"Potrebbe far parte della nostra Nazionale. Ma il percorso per lui deve andare di pari passo con quello concordato con Chicco Evani, che ora allena l'Under 21, per capire quale sarà la strada migliore: portare un ragazzo qui a fare il ventottesimo non è importante. A quel punto sarebbe meglio che andasse in Under 21. Comunque Chiesa è in rampa di lancio: è uno di quelli sui quali la Nazionale punterà di sicuro".
 
Come valuta il lavoro che la aspetta?
"All'inizio bisognerà capire che cosa significhi giocare a Wembley e poi puntare sui ragazzi".
 
Ma ha ragione chi dice che in Italia c'è poca scelta o chi dice che i giovani non mancano e il problema sono i troppi stranieri?
"Il ricambio c'è, manca però l'ultimo step: la semifinale nostra con la Spagna è stata giocata alla pari e io mi tengo i miei, ma loro giocavano già in Champions concretamente.  I ragazzi della Spagna avevano 50-60 presenze in Champions, mentre i nostri a malapena ne mettevano assieme 3-4. Permettetemi una provocazione: noi non riusciamo a farlo? Se lo faremo, produrremo un altro salto di qualità, per me il materiale c'è ed è molto. Dipenderà da quello che faranno in campionato. Non voglio parlare di riforme, non spetta a me, ma nelle nostre riunioni il problema è evidente. Bisogna fare qualcosa per fare giocare i nostri italiani giovani. Ma per me il ricambio c'è, eccome".

Il campionato la aiuta?
"È un campionato bello: più equilibrato rispetto all'anno scorso, anche la salvezza se la stanno giocando. Il nostro resta sempre uno dei più difficili, anche se non il più bello. Ma è più bello rispetto agli ultimi anni. Ho sentito tutti gli allenatori, qualcuno di persona, qualcuno per telefono. Noi approfittiamo di quel che aveva chiesto Ventura: ringrazio lui per gli stage e i club per la disponibilità".

Il modulo?
"Vorrei fare la difesa a quattro: è una certezza, anche se non assoluta, magari poi dovrà cambiare. Ma partirò con la difesa a quattro. Questi tre giorni mi renderanno soddisfatto se vedrò da vicino la crescita di quelli che conosco meglio, sarà la verifica migliore".

Le seconde squadre sono una soluzione per fare crescere meglio i giovani?
"Se ne parla da tanto tempo. Qualcosa serve per il salto tra Primavera e prima squadra. Molti non sono pronti per giocare con i grandi. Bisogna trovare qualche soluzione, perché il salto è troppo alto".

Con Argentina e Inghilterra il suo debutto da ct non sarà semplice.
"Due partite sulla carta proibitive, ma dobbiamo e possiamo fare bene: si può giocare a calcio e fare risultato".

Il suo messaggio ai tifosi della Nazionale: seguiteci perché?
"Per curiosità, per capire se faremo qualcosa di nuovo e giocheremo con Argentina e Inghilterra a Wembley, per vedere se siamo in grado di sopperire ad alcune mancanze e perché sono sicuro che faremo molto bene. Bisogna ricreare quel senso di appartenenza ed entusiasmo che tra i tifosi forse sta scemando".

Il suo sistema di gioco?
"Non ho un sistema, devo sfruttare al massimo il lavoro dei club. Gattuso ad esempio mi ha aiutato: ha anticipato il tandem  Bonucci-Romagnoli. Tutti dicevano che Leo non poteva difendere a quattro, ma basta essere concentrati e applicati e si può fare qualsiasi cosa.  Il mio pensiero-idea è il 4-3-3, poi se ho due attaccanti fortissimi mi devo inventare qualcosa. Non mi fossilizzo sul modulo. Non sono un integralista".

Il Milan la può aiutare anche perché è pieno di italiani?
"Io sono felicissimo per quello che sta facendo Rino: per tanti motivi, ma soprattuto per interesse".

La corsa alla successione di Buffon?
 "Noi per i prossimi venti anni stiamo a posto coi portieri e allora se ho Perin e Donnarumma in primis, poi Meret e tanti altri:  vi posso garantire che siamo in una botte di ferro".

Perché l'Italia non andrà al Mondiale?
"Il  risultato dice che siamo fuori dal Mondiale e non serve parlare del passato. La cosa che fa più male è che a giugno saremo fuori. Ma io non giudico, avevo l'Under 21. Con la Svezia potevamo passare tranquillamente, perché abbiamo avuto tante palle gol. Ecco perché non abbiamo vinto con la Svezia".

Lei andrà in Russia?
"Al Mondiale andrò di sicuro, ma non so in quale veste. Turista, addetto ai lavori o altro... ".
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