Nuove pericolose cadute per il bitcoin. La popolare criptovaluta sta precipitando sulle principali piazze di scambio. Le vendite sono iniziate ieri dopo lo stop di Google alle pubblicità sulle monete virtuali. Il gigante di Internet ha proibito le promozioni veicolate con i propri programmi di pubblicità in rete. Facebook aveva già fatto un passo simile a gennaio e l’aveva motivato con i rischi di frode per i propri utenti.

Nelle prime ore di questa mattina, sui maggiori canali di trading, la valuta digitale quota ben al di sotto degli 8.000 mila dollari. Sulla piattaforma Bitstamp, i valori sono scivolati fino a quota 7.682 dollari.

Da ieri il bitcoin ha perso oltre il 15% del proprio valore. Anche altre monete molto diffuse, come il ripple ed ethereum, sono in forte discesa. In poco più di 24 ore, la galassia di soldi elettronici (se ne contano oltre mille) ha visto andare in fumo oltre 60 miliardi di dollari di capitalizzazione.

Non è la prima volta che le monete elettroniche vivono forti fluttuazioni. Lo scorso febbraio, il prezzo era caduto temporaneamente sotto quota 6.000 dollari. Ma nonostante i numerosi episodi di forte volatilità che hanno caratterizzato il bitcoin, questa volta l’andamento sembra puntare con più decisione verso il basso: da inizio anno la criptovaluta ha perso circa il 45% del proprio valore. I tempi d’oro dei rialzi continui sembrano lontani. Solo pochi mesi fa, lo scorso dicembre, i prezzi erano voltati sul livello record di 20.000 dollari.

Non c’è soltanto il blocco delle pubblicità in Internet a far tremare il mondo delle cryptocurrencies. Le vendite sono spinte anche dall’insicurezza scatenata dal giro di vite deciso dalle autorità americane e giapponesi sugli scambi di e-valute. In particolare la Sec, la Consob americana, al fine di proteggere gli investitori ed evitare frodi, ha stabilito che in futuro le piazze di scambio dovranno essere registrate presso l’autority.

I commenti dei lettori