Torino

Bardonecchia, estremisti di destra francesi al confine con l'Italia: "Così respingiamo i migranti"

Al Colle della Scala una rete di respingimento e un elicottero. "Nessun clandestino deve entrare in Francia". La reazione dei No Tav delladella Val Susa: "Andiamo a liberare il confine dai fascisti"

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Estremisti di destra francesi da sabato mattina presidiano il confine con l'Italia al Colle della Scala per respingere i migranti che cercano di raggiungere la Francia. I militanti No Tav promettono di liberare il confine dai fascisti

Si tratta di un centinaio di persone,  ferme in territorio transalpino e che controllano l'area anche con un elicottero,  che hanno aderito alla campagna Defende Europe lanciata da Génération Identitaire, una formazione neofascista con addentellati in diversi Paesi europei, tra cui l'Italia. “Prenderemo possesso del passo alpino e ci assicureremo che nessun clandestino possa entrare in Francia – dice un loro portavoce Romain Espino - Spiegheremo ai migranti che ciò che non è umano è far credere loro che attraversare il Mediterraneo o scalare il passo innevato non sia pericoloso. Non troveranno un El Dorado" Nel frattempo il movimento No Tav della Valle di Susa e la 'rete di solidarietà' Briser les frontieres si mobilitano contro l'iniziativa dei militanti di estrema destra d Gli attivisti no Tav si sono dati appuntamento a Claviere, nella chiesa dove da settimane i volontari danno assistenza ai migranti di passaggio, per partire "in carovana" alla volta di Nevache. "Un gruppo di neonazisti francesi e italiani - scrive il movimento No Tav - presidia il Colle della Scala. Tutto questo è inaccettabile ed è urgente dare una prima risposta, senza attendere. Le nostre valli ci appartengono e non possiamo lasciare dei fascisti nella libertà di circolare a pochi giorni dal 25 aprile. I partigiani che su queste montagne hanno dato tutto, anche la vita, si rivoltano nella tomba".



I militanti di destra hanno installato delle reti per segnare il confine tra i due Stati: “Le nostre squadre perlustrano la zona e fermeranno ogni tentativo di entrare illegalmente in Francia – scrivono in un comunicato - Dall'estate del 2017 il flusso di clandestini che percorre questo passaggio continua a crescere. Oltre 2mila immigrati clandestini sono già stati ufficialmente registrati. Quanto sono in realtà quelli arrivati? Il governo Macron si rifiuta di proteggere il confine: gli dimostriamo che con la volontà è perfettamente possibile. Piuttosto che sbloccare fondi per creare nuovi centri di accoglienza per i migranti clandestini, dovrebbe rimpolpare i bilanci della polizia di frontiera”.

L'idea, per ora, è quella di respingere in Italia i migranti – che peraltro da alcuni mesi usano la rotta di Montgenevre e non del Colle della Scala, troppo difficile da attraversare con le temperature invernali e con la neve: “Chiediamo lo stop dell'immigrazione di massa e il blocco definitivo del passaggio del Colle della Scala. Nessun clandestino deve poter entrare illegalmente in Francia percorrendo questa strada – precisano - I francesi non vogliono più immigrazione Il posto di questi migranti clandestini non è né in Francia, né in Italia, ma nel loro paese d'origine”. La situazione è monitorata dalla Gendarmerie francese che dovrebbe impedire sconfinamenti, ma difficilmente gli attivisti raggiungeranno il territorio italiano che si trova a circa 4 chilometri dalla sommità della montagna.

Né il sindaco di Bardonecchia, Francesco Avato, né il suo omologo oltre confine di Nevache, Jean-Louis Chevalier, erano stati informati dell'iniziativa. Nelle scorse settimane, dopo le polemiche per il blitz dei doganieri francesi alla stazione di Bardonecchia, i primi cittadini dei due versanti della Alpi avevano rinnovato la loro amicizia e collaborazione con un incontro proprio nella città dell'Alta Valsusa. “L'immigrazione è un problema che non possiamo affrontare da soli – avevano spiegato – Serve l'intervento degli Stati, ma noi non smetteremo mai di soccorrere le persone in difficoltà perché questo è il nostro dovere”. Posizioni molto diverse, insomma, da quelle della formazione di estrema destra che manifesta ora.