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Iberdrola rilancia sull’Opa brasiliana. Attesa per la risposta di Enel

di Laura Serafini

(REUTERS)

3' di lettura

Si accende la battaglia in Brasile per la conquista di Eletropaulo. Neoenergia, la controllata latinoamericana della spagnola Iberdrola ha annunciato ieri con una nota al mercato un rilancio sul prezzo dell'offerta che scavalca quello messo sul piatto da Enel. Gli spagnoli offrono ora 29,4 reais (circa 7 euro) per azione per un esborso complessivo di 4,9 miliardi di reais (1,17 miliardi di euro). L'aspettativa era che il cda di Neoenergia deliberasse un rilancio fino a 30 reais. L'offerta di Enel è, invece, di 28 reais per azione (4,7 miliardi di reais complessivi ovvero 1,1 miliardi di euro) a cui si aggiungono circa 355 milioni di euro di un aumento di capitale subordinato all'esito positivo dell'offerta.

La reazione di Iberdrola era attesa anche in virtù del fatto che l'utility guidata da Francesco Starace nella giornata di giovedì aveva migliorato l'offerta, includendo nell'operazione l'aumento di capitale del valore di 355 milioni da sottoscrivere a valle dell'Offerta di acquisto. L'operazione Enel prevede il lancio di un'Opa volontaria condizionata all'adesione di almeno il 50% del capitale e per un investimento massimo di 1,1 miliardi di euro. Ora all'offerta si aggiunge l'aumento: l'integrazione discende dalla volontà di allineare l'operazione italiana a quella proposta da Iberdola lunedì. Un deal, quello iberico, in due step: prima la sottoscrizione dell'aumento di capitale, poi il lancio dell'Opa, con una valorizzazione del titolo a 25 reais.

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La mossa di Enel di giovedì in qualche modo ha voluto essere un messaggio al consiglio di amministrazione di Eletropaulo, che in questo momento è il vero pivot della vendita della società, controllata al 26% da soci governativi e al 16,8% la filiale brasiliana del gruppo Usa Aes. Rendendo l'operazione italiana omogenea a quella spagnola - con la sola differenza che la prima sottoscriverà l'aumento a valle e la seconda a monte dell'Opa - il cda sarà chiamato a decidere solo sulla base del prezzo più alto, senza poter chiamare in causa altri aspetti. In verità l'interazione tra Enel e il board risale a metà marzo, quando il management di Eletropaulo ha deliberato l'aumento di capitale da circa 400 milioni per rafforzare la società, dopo che aveva dovuto pagare un importo ingente per una transazione su un contenzioso. Allora l'utility brasiliana aveva avviato la ricerca di un finanziatore per l'aumento ed Enel era stata selezionata per l'operazione, a fronte di un prezzo di sottoscrizione che probabilmente doveva essere attorno ai 18 reais (questo avveniva attorno al 23 marzo).

A quel punto il management di Eletropaulo ha deciso di verificare se sul mercato c'era qualcuno disposto a offrire di più: si è fatta avanti Iberdrola, ma mentre essa chiudeva un altro accordo con Eletropaulo è scesa in campo l'utility brasiliana Energisa, che ha proposto un'Opa - bollata come ostile dal board - a un prezzo di 19 reais. Per questo motivo, lunedì scorso, Iberdola ha corretto il tiro cambinando aumento e Opa e innescando la reazione di Enel. La battaglia si profila, dunque, serrata e senza esclusione di colpi. E c'è sicuramente da mettere in conto una rapida controffensiva italiana. Tutto questo non potrà che far lievitare il prezzo di acquisto. Vincerà che possiede il know-how e le practices di gestione delle reti migliori, perchè potrà permettersi di sborsare di più garantendo comunque una soddisfacente creazione di valore.

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