opa su eletropaulo

Enel avanza sul Brasile, pronta la contro-offerta

di Laura Serafini

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3' di lettura

Enel è pronta alla contromossa rispetto al rilancio proposto venerdì da Iberdrola per l’Opa su Eletropaulo. Una reazione che è attesa a breve e che è inevitabile dopo il correttivo dell’operazione annunciato giovedì scorso, quando la società italiana ha aggiunto la sottoscrizione dell’aumento di capitale da 355 milioni a valle dell’Opa per uniformare l’operazione a quella di Iberdrola. Una mossa che ha voluto essere anche un messaggio al consiglio di amministrazione di Eletropaulo: se le operazioni proposte da Iberdrola e Enel, è il senso, sono le stesse (con l’unica variante che la prima sottoscrive a monte e l’altra a valle dell’Opa l’aumento) queste sono assolutamente comparabili e quindi l’unica discriminante per scegliere il vincitore non può che essere il prezzo. Mettere un simile paletto implica anche avere una certa confidenza nella propria capacità di poter esprimere un prezzo sul quale i competitor non possono arrivare.

Dunque, c’è da aspettarsi che nella sua controfferta Enel darà una prova di forza per cercare di mettere fine ai giochi. Venerdì Iberdrola ha alzato la sua asticella da 25,5 a 29,4 reais: un ritocco che sembra fatto con un po’ con il bilancino perchè non arriva alla cifra tonda. Dunque, l’utility spagnola potrebbe già essere al limite dei suoi mezzi (in termini di sinergie per giustificare la creazione di valore pagando determinate somme). Il consiglio di amministrazione di Enel, che si è riunito giovedì scorso, ha probabilmente dato mandato al management di perseguire la finalità di acquisire il controllo di Eletropaulo attraverso rilanci sull’Opa indicando anche un range di prezzo da non oltrepassare. È verosimile pensare che il gruppo guidato da Francesco Starace cerchi di sbaragliare le carte alzando significativamente il prezzo, ora pari a 28 reais per azione, per avvicinarsi magari a 35 reais.

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Da qualche giorno ci sono rumors a proposito di una possibile mossa dei cinesi di State Grid, che possiedono un’utility nel paese. Sembra, però, improbabile che un loro intervento improvviso possa rimettere in discussione i giochi sulla base dell’assunto che i cinesi si possono permettere di pagare cifre ben più alte delle utility europee. Innanzi tutto, un investimento deve garantire comunque ritorni, altrimenti sono soldi buttati. Detto questo, quanto accaduto nelle settimane scorse dimostra che la competizione tra Iberdola ed Enel non è casuale: entrambe le società avevano raggiunto, in fasi differenti, accordi con il board della società prima di avanzare le proprie offerte. Questo significa che non sono considerati player ostili e che il board li sta mettendo volutamente in competizione tra di loro.

E poiché tra i soci di Eletropaulo al 26% c’è il governo locale, per questo è importante scegliere chi sarà l’azionista futuro di una utility che opera in un business regolato e che garantisce qualità ad alti livelli nella gestione e nell’innovazione delle reti.

D’altro la contesa per Eletrapaulo ricorda molto la battaglia per la conquista di Endesa oltre 10 anni fa. Allora la prima mossa fu compiuta da un’utility locale, Gas Natural (anche nella vicenda brasiliana la prima Opa è arrivata da Energisa). Poi è subentrata E.On che aveva lanciato un’Opa, ma alla fine si è accordata con Enel e Acciona lasciando loro la società in cambio di asset in Italia.

Il finanziamento dell’Opa di Enel su Eletropaulo non costituirebbe un problema. Ad oggi il costo, tra offerta e aumento, si aggira su 1,5 miliardi, che salirebbero a circa 1,8 miliardi se il prezzo raggiungesse 35 reais. Enel da tempo punta ad acquisire società di distribuzione della size di Eletropaulo e può contare su linee di credito nuove, linee meno recenti e ancora parzialmente da tirare e sulla cassa generata dalla gestione operativa.

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