la partita per la governance

Tim, attesa per il verdetto sui ricorsi alla vigilia dell’assemblea

di Marigia Mangano

(Reuters)

2' di lettura

Fatte le formazioni, la partita per la governance di Tim entra nel vivo.
Dopo giorni di botta e risposta tra i francesi di Vivendi e il fondo attivista Elliott, martedì 24 aprile si conteranno le azioni. E i voti. Ma prima di una assemblea, la cui affluenza è attesa a livelli mai visti prima, intorno a quasi il 70%, cruciale sarà l'esito della battaglia legale in corso. Venerdì scorso il giudice Elena Riva Crugnola si è riservata di decidere sul ricorso d'urgenza presentato da Tim e Vivendi per bloccare la revoca dei consiglieri espressi dal socio francese. Il giudice deve ora leggere le corpose memorie prodotte dagli avvocati, compresi i documenti consegnati dallo studio Erede in merito alla richiesta di Elliott di costituirsi come parte del procedimento.

Nel merito la decisione è attesa per lunedì mattina. La questione è complessa ma soprattutto da essa dipende lo sviluppo degli eventi. I giudici, infatti, non si limiteranno a decidere soltanto se l'intervento dei sindaci è stato lecito e quindi a confermare la proposta di revoca e la conseguente nomina dei 6 consiglieri da porre al voto martedì.

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La sentenza dovrà sciogliere - a corollario - altre questioni più fini. Ad esempio, nel caso di nomina dei consiglieri di Elliott quanto dureranno in carica? Fino a scadenza del mandato o solo pochi giorni, fino all'assemblea del 4 maggio? E ancora: l'assemblea del 4 maggio, convocata ad hoc per il rinnovo del cda dopo le dimissioni del presidente Arnaud de Puyfontaine e di altri 7 consiglieri, sarà confermata o superata dagli eventi? Tutte domande che condizioneranno le prossime mosse degli azionisti in campo, francesi e americani. A meno che, ma oggi appare assai prematuro, non si arrivi a un grande accordo.

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