Economia

Commercio, accordo Ue-Messico: stop ai dazi su quasi tutte le merci

Calenda: "Passo importante per le nostre Pmi". Ma la Coldiretti attacca: "Via libera al Parmesano e al Dolcetto made in Mexico"

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MILANO - Mentre Donald Trump alza le barriere commerciali e - tra le altre cose - è in attesa di una revisione degli accordi con i vicini nordamericani, Europa e Messico hanno raggiunto un accordo politico per l'eliminazione di numerosi ostacoli agli scambi commerciali.

Lo ha reso noto la Commissione europea il cui presidente, Jean-Claude Juncker, ha osservato che "con questa intesa il Messico si aggiunge a Canada, Giappone e Singapore nella lista dei Paesi che vogliono lavorare con l'Ue per difendere un commercio equo e aperto". Grazie all'intesa 340 Igp europee saranno garantite contro le imitazioni e cadranno le tariffe sulle importazioni in Messico di pasta.

Sulla notizia è intervenuto il ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda, per il quale il "raggiungimento dell'intesa politica per la conclusione del negoziato commerciale del nuovo accordo tra Ue e Messico è una importante novità". Il ministro fa riferimento proprio alle "nuove spinte protezionistiche" che "si affacciano all'orizzonte" in questo momento storico e fa un bilancio dell'effetto per l'Italia. "Il Messico, oltre ad essere un Paese amico legato all'Europa ed all'Italia da vincoli profondi, è un mercato estremamente interessante per il nostro Paese. Nel 2017 - aggiunge Calenda - abbiamo esportato in Messico beni e servizi per più di 4 miliardi di euro con un saldo positivo dell'interscambio di circa 3,3 miliardi. Con la conclusione del negoziato si creeranno quindi le condizioni per rafforzare i benefici per le nostre aziende, soprattutto Pmi, che potranno avvantaggiarsi degli abbattimenti tariffari e delle semplificazioni doganali e regolamentari. Potremo infatti beneficiare infatti di una liberalizzazione daziaria al 99%, di cui 98% all'entrata in vigore, oltre che dell'abolizione dei dazi sul formaggio (ora fino al 20%) pasta (20%) carne di maiale (45%), della protezione di numerose indicazioni geografiche, e di una forte riduzione delle formalità per l'esportazione dei beni industriali sia a livello regolamentare che doganale. Tutto questo avverrà nel rispetto dei nostri principi, incluso quello di precauzione, e con un forte impatto anche sul rispetto degli standard ambientali e sociali".

Ma a questa impostazione controbatte la Coldiretti, che in una nota denuncia il "via libera al Parmesano, ai salamini italiani e al vino Dolcetto Made in Messico dove potranno essere prodotti e venduti senza limiti oltre il 90% degli 817 prodotti a denominazione di origine nazionali riconosciuti in Italia e nell’Unione Europea (293 prodotti alimentari e 523 vini)". Secondo l'associazione, "l’Italia nel 2017 ha importato prodotti agroalimentari dal Messico per 86 milioni di euro mentre le esportazioni sono state di 103 milioni, quasi un terzo delle quali rappresentate dal vino (33 milioni di euro) che gode già del dazio zero, per effetto del precedente accordo del 2000, e quindi – sostiene la Coldiretti - la tutela delle denominazioni avrebbe dovuto rappresentare un obiettivo primario. Il furto di identità delle produzioni piu’ tipiche è costo troppo elevato per l’Italia che non è certo compensato dalla riduzione delle barriere tariffarie per il formaggio e per la pasta con le esportazioni dall’Italia che nel 2017 sono state pari rispettivamente il valore di 3,3 milioni di euro e di 6,3 milioni di euro, anche per gli effetti della delocalizzazione industriale". Insomma, per i coltivatori "dall’intesa con il Canada (Ceta) a quella siglata con il Giappone e Singapore, da quella con il Messico fino alla trattativa in corso con i Paesi del Sudamerica (Mercosur), si assiste – sottolinea la Coldiretti - al moltiplicarsi di accordi di libero scambio da parte dell’Unione Europea che legittimano a livello internazionale la pirateria alimentare a danno dei prodotti Made in Italy più prestigiosi".

L'intesa aggiorna infatti l'accordo sul commercio bilaterale in vigore dal 2000 e grazie ad essa il 99% dell'interscambio di merci, compresi i prodotti agricoli, non sarà più soggetto a dazi e tariffe. Oltre alla pasta beneficeranno di questo nuovo trattamento i formaggi, tra cui il gorgonzola, i prodotti a base di carne di maiale e la cioccolata. Ma l'accordo raggiunto - che si prevede venga formalizzato entro la fine dell'anno per essere poi sottoposto all'approvazione del Consiglio e del Parlamento Ue - introduce anche una serie di clausole che riguardano il rispetto degli obblighi imposti dall'accordo di Parigi sul clima per lo sviluppo sostenibile, l'apertura del mercato degli appalti pubblici e dei servizi (da quelli finanziari a quelli digitali), la protezione degli investimenti e la salvaguardia della proprietà intellettuale.

L'interscambio di beni e servizi tra Ue e Messico vale circa 77 miliardi di euro, mentre le esportazioni dell'Unione verso il partner americano hanno raggiunto i 48 miliardi di euro. Dal 2000 ad oggi, secondo i dati della Commissione europea, l'interscambio è cresciuto del 148% ed oggi il Messico per l'Ue è il secondo partner commerciale in America Latina dopo il Brasile.