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Il bitcoin record nel 2017? Frutto di una grande manipolazione

di P.Sol.

(REUTERS)

2' di lettura

La grande corsa del Bitcoin lo scorso anno non era frutto di una crescente domanda da parte di chi non voleva perdere il treno di una corsa al rialzo che sembrava non fermarsi più. Ma sarebbe effetto, almeno per metà dei guadagni, di una grande manipolazione, incentrata attorno a Bitfinex, uno delle maggiori piattaforme globali di scambio per criptovalute, e al Tether, una valuta nota per essere agganciata al dollaro con una parità rigida uno a uno.

La piattaforma, con sede alle Isole Vergini, è da sempre chiacchierata ed è finita sotto inchiesta della Commodity Futures Trading Commission proprio per la scarsa trasparenza e per i sospetti legati all’emissione di Tether, valuta che dovrebbe essere garantita da analoga quantità di dollari. Ora uno studio di un ricercatore dell’Università del Texas, riportato dal New York Times, rinfocola le polemiche andando a esaminare nel dettaglio la relazione tra i movimenti del Bitcoin e l’emissione di Tether.

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In sostanza i dati vanno a confermare sospetti circolati da tempo sul mercato. Dalla piattaforma di Bitfinex uscivano correnti di acquisto su Bitcoin e su altre criptovalute proprio nei momenti in cui le quotazioni languivano sugli altri exchange. Per muovere il mercato venivano usati i Tether, emesso e venduto dagli stessi proprietari di Bitfinex.

Bitcoin in caduta

Il sospetto delle autorità regolamentari è che le emissioni non rispettassero le condizioni fissate secondo cui per ogni Tether emesso la società emittente doveva avere a disposizione un dollaro in modo da poter garantire in qualsiasi momento la piena convertibilità della massa monetaria in Tether con biglietti verdi. Le valute create aritifciosamente venivano quindi utilizzate per muovere il mercato e realizzare profitti per conto di Bitfinex.

Lo studio è piovuto in un mercato già debole e ha contribuito a spingere il Bitcoin attorno a 6.500 dollari, non molto lontano dal minimo dell’anno di 6.200 toccato a febbraio. Lo scorso anno la criptovaluta più famosa aveva visto lievitare le quotazioni fino a un picco a ridosso di 20.000 doillari a metà dicembre da meno di mille dollari a inizio anno.

A fornire le prove dei legami tra i rialzi e gli acquisti è stata la blockchain stessa che ha permesso al ricercatore Amin Shams, sotto la guida di John Griffin, docente di finanza all’Università del Texas, di verificare le correlazioni.

Bitfinex ha smentito qualsiasi tentativo di manipolazione: «Bitfinex e Tether non sono mai stati coinvolti in alcuna manipolazione del mercato o dei prezzi - afferma il Ceo di Bitfinex Jan Ludovicus van der Velde in un comunicato -. Le emissioni di Tether non possono essere utilizzate per spingere al rialzo i prezzi del Bitcoin o di qualsiasi altra valuta o token».

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