Politica

Siena, i gialloverdi calano sul Palio. Salvini ruba la scena alla corsa, polemiche in città

Il cavallo Porto Alabe, della contrada dell'Oca, col fantino Giovanni Atzeni al Palio di Siena (ansa)
A una settimana dalla vittoria del centrodestra in comune una parata di politici invade la città toscana. La conferenza stampa del vicepremier irrita le contrade. Presenti anche Centinaio, Sibilia, Meloni e Carfagna
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SIENA. Dai ministri leghisti Matteo Salvini e Gian Marco Centinaio al sottosegretario pentastellato Carlo Sibilia, da Giorgia Meloni ad Anna Maria Bernini, il governo gialloverde e il centrodestra calano su Siena una settimana dopo che Luigi De Mossi, appoggiato da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, ha conquistato il governo della città del Palio dopo oltre settant’anni di sinistra. E’ polemica soprattutto su Salvini che rompe la sacralità del Palio: mentre in piazza del Campo è in corso il corteo storico, il ministro dell’Interno fa “scortare” da un edificio vicino i giornalisti per rispondere alle loro domande e farsi fotografare sotto l’affresco del Buongoverno a palazzo pubblico insieme al neo sindaco del centrodestra. “Parlo solo di Siena”, promette. E invece dice di tutto un po’. “Qui vogliamo restituire la città ai senesi, mentre in Regione Toscana vediamo un governatore (Enrico Rossi, che di Leu, ndr) piuttosto nervoso. La vittoria a Siena e Pisa è un po’ più saporita delle altre”. E ancora. “Al Monte dei Paschi ci vuole gente che merita”. “Questo governo in un mese ha fatto parecchio, molto resta da fare”. “Viene prima la lotta alla Mafia che quella alle Ong”.        
 “Una parata così di politici per il Palio non si era mai vista”, storcono il naso i contradaioli dai palchi, pagati 300 euro a posto ai negozianti di Piazza del Campo. Dissentono, parecchi senesi, e guardano le finestre del palazzo pubblico per vedere chi ha risposto all’invito delle autorità senesi: oltre a Salvini, Centinaio, Sibilia, Meloni e Bernini, la vicepresidente della Camera, Mara Carfagna, il sottosegretari Massimo Garavaglia, i senatori Maurizio Gasparri, Manuel Vescovi, i deputati Giovanni Donzelli, Stefano Mugnai e Claudio Borghi. Il più estremista nella polemica è un contradaiolo della Torre, nervoso perché teme la vittoria della rivale Oca. “Io, il giorno del Palio, chi viene da fuori neppure lo farei entrare”, dice. “La festa è nostra, una cosa intima e sacra”.
Il sentimento è diffuso. E fa addirittura indispettire che Matteo Salvini abbia convocato una conferenza stampa  mentre è già iniziato il rito del corte storico e la piazza è off limit agli estranei. “Un affronto, un’intrusione inammissibile, per nessun motivo si ruba la scena alla Festa, in questi momenti ci devono essere cuore e occhi solo per Il Palio”, dice Paolo, un contradaiolo della Tartuca. L’iniziativa di Salvini ha pochi precedenti. Non è piaciuta neppure all’ex sindaco del Pd, Bruno Valentini, a cui i concittadini una settimana fa hanno negato il secondo mandato. “Io una cosa così non l’avrei permessa”, dice Valentini. “La campagna elettorale è finita”, replica a Valentini il neo sindaco De Mossi. “L’iniziativa di Salvini non dipende dal Comune, ma dalla Prefettura. Quello di Salvini l’ho valutato come un mero saluto, sta ai giornalisti valutare questo momento che non è una conferenza stampa, sta alla loro sensibilità. I tanti big del centrodestra ostentano il potere? È importante che Siena abbia contatti importanti con la politica senese” taglia corto il primo cittadino.
 
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