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Lascia Altavilla, Fca giù in Borsa

23 luglio 2018 | 21.18
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Prima le indiscrezioni. Quindi la conferma. Alla fine di agosto il responsabile dell'area Emea di Fca, Alfredo Altavilla lascerà il gruppo automobilistico "per perseguire altri interessi professionali". Dopo una mattinata di rumors, è una nota di Fca a confermare l'addio di una delle figure più vicine a Sergio Marchionne. Riconosciuto da tutti come suo braccio destro. Nella nota l'azienda ha ringraziato Altavilla per il contributo prestato, esprimendo "i migliori auguri per il proseguimento della sua carriera". Al posto del manager, è il nuovo amministratore delegato, Mike Manley, ad assumere "con effetto immediato" ad interim la carica di Chief Operating Officer della regione Emea.

Altavilla, 55 anni e in Fiat Auto dal 1990, lavorerà con Manley "fino alla fine di agosto per assicurare il proprio supporto durante la transizione" mentre le attività di Business Development a livello globale saranno riorganizzate a riporto di Richard Palmer, Chief Financial Officer del Gruppo e Responsabile Systems and Castings.

LA REAZIONE DELLA BORSA - Quello di Altavilla è un addio che 'pesa' negli equilibri della nuova Fca, pur non essendo legato alla reazione delle Borse all'uscita di scena di Marchionne. A Milano, i titoli del Lingotto sono andati in ribasso con il Ftse Mib che ha ceduto a fine seduta lo 0,87% a 21.605 punti. Ferrari è stata la più venduta del paniere, con un ribasso del 4,88% a 113,95 euro alla fine degli scambi. Fca è riuscita a contenere le perdite, cedendo l'1,5% a 16,17 euro, dopo aver toccato un minimo in giornata di 15,5 euro. Pesanti anche Exor (-3,2%) e Cnh (-1,7%). A New York l'avvio è stato in deciso ribasso per Fca e Ferrari. Sul Nyse, Fca ha segnato -3% a 18,8 dollari nei primi scambi mentre Ferrari è scivolata del 4,6% a 133,7 dollari.

IL TIMONE A MANLEY - Intanto a Torino è iniziata l'era post Marchionne, con il presidente di Fca, John Elkann, che ha aperto al Lingotto la riunione del Gec, il Group Excecutive Group, di Fca, l'organismo operativo che riunisce i top manager del Gruppo. Dopo aver parlato ai manager nel primo incontro del dopo-Marchionne, Elkann ha lasciato al nuovo ad Mike Manley e alla sua squadra il compito di trattare gli argomenti in agenda. Elkann si è quindi trasferito a Maranello, dove ha incontrato insieme a Piero Ferrari e al neo ad, Louis Camilleri, i responsabili della Scuderia Ferrari, appena rientrati da Hockenheim. Qui, incontrando il Gec della Rossa, ha ricordato le parole del fondatore, ossia, che sono le persone a rendere la Ferrari speciale, quindi, come già in mattinata a Torino, ha lasciato ai manager il compito di affrontare gli argomenti operativi con l'ad. Durante la sua visita a Maranello il neo presidente di Ferrari ha invitato la squadra a continuare a dare il massimo per la corsa al titolo.

GLI ANALISTI - L'uscita di Marchionne dal mondo Fiat Chrysler non è stata indolore neanche per gli analisti, concordi nel ritenere quanto accaduto una "pessima" notizia per il gruppo, nonostante la scelta di Mike Manley come successore sia apprezzata in quanto nel segno della continuità aziendale. In molte analisi, si fa più che altro accenno al tema 'fusioni e acquisizioni', rimarcando l'indubbia capacità di negoziatore dell'ormai ex amministratore delegato. Secondo Equita, ad esempio, la nomina di Manley "è ragionevole, trattandosi del responsabile del brand Jeep dal 2009 e Ram dal 2015, la cui crescita è indispensabile per centrare l'ambizioso business plan" presentato a Balocco il 1 giugno. Tuttavia, "alla luce dei successi degli ultimi 14 anni, l'uscita di Marchionne è indubbiamente una grave perdita". Per molti, sarà inevitabile un aumento di volatilità sul titolo. "Nel breve termine, la performance azionaria potrebbe risentire dell'incertezza legata alla transizione, - scrive Findentiis- ma nei prossimi mesi potrebbe tornare un interesse speculativo per la possibile accelerazione del processo che realizzi una grande fusione nel settore automobilistico".

LE CONDIZIONI DI MARCHIONNE - Quanto alle condizioni di Marchionne, ricoverato in ospedale a Zurigo, dove alcune settimane fa si era sottoposto a un intervento alla spalla, resta il massimo riserbo. Le sue condizioni, a quando si apprende, sarebbero stabili pur nella gravità, peraltro comunicata dalla stessa Fca sabato in una nota.

TRUMP CHIAMA ELKANN - Dagli Stati Uniti, intanto è arrivata la telefonata del presidente americano, Donald Trump, che nel pomeriggio ha chiamato John Elkann per esprimergli il suo dolore per le condizioni dell'ex numero uno di Fca. Trump ha chiesto a John Elkann di trasmettere la sua vicinanza alla famiglia.

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