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'Disincanto', nel Medioevo di Matt Groening la principessa è ribelle

Il creatore di capolavori come 'I Simpsons' e 'Futurama' torna con una nuova serie tv animata, da oggi disponibile sulla piattaforma Netflix. Groening: "Parla di vita e morte, amore e sesso e di come continuare a sorridere in un mondo pieno di sofferenti e idioti"

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Che non sia una favola come le altre, con la classica principessa bionda da salvare, lo ha spiegato Matt Groening: "La protagonista è la principessa Bean: beve come una spugna, per rendere chiaro da subito che non si tratta di Cenerentola e non siamo la Disney. Mi sono ispirato a certe fiabe e storie con cui sono cresciuto e ad altre che ho scoperto più di recente, come uno straordinario libro di Italo Calvino - Fiabe Italiane".

'Disincanto', su Netflix la nuova serie animata di Matt Groening


Il papà de I Simpson e Futurama rilegge a modo suo il regno delle fiabe con Disincanto disponibile dal 17 agosto su Netflix, storia di una principessa da fiaba alcolizzata e depressa, il suo compagno Elfo e il suo 'demone personale' Luci.

'Disincanto', la nuova serie di Groening su Netflix


La serie è ambientata a Dreamland, un medioevo fantastico, in cui la principessa Bean si ribella al padre, re Zog, deciso a farla sposare solo per alleanze politiche. Insieme a Bean e Luci, Bean inizia la sua vita di scorribande, risse, ogni genere di attività che nessuna ragazza perbene, figuriamoci una principessa, dovrebbe considerare.

'Disincanto', la serie su Netflix - Clip: la principessa Bean


Non c'è il sarcasmo dei Simpson ma un umorismo amaro, la serie animata parte infatti come un dramma - quello di una ragazza che si ribella al modello che le hanno imposto - condito di ironia. "Disincanto", ha spiegato infatti Groening, "parla di vita e morte, amore e sesso e di come continuare a sorridere in un mondo pieno di sofferenti e idioti, nonostante le cose che i vecchi, i maghi e altri cretini vogliano dirti".

'Disincanto', la serie su Netflix - Clip: il regno di Dreamland


Groening e i suoi autori (tra cui Josh Weinstein) rovesciano i luoghi comuni in un mondo che vede principesse ribelli (come vuole il nuovo filone Disney, da Merida in poi) o creature perfette, collocano Bean come una giovane in cerca di se stessa, che non ha bisogno di un uomo al suo fianco per sentirsi realizzata. Un'esploratrice della vita, in una serie che cerca l'equilibrio tra bene e male, e ribalta tutti i canoni della fiaba classica.


“La tendenza in molti racconti epici fantasy o di fantascienza è quello di ridurre tutto a uno scontro bene contro male", ha detto Groening. "Noi abbiamo cercato di rendere la cosa più sfumata, lo stesso re Zog appare molto bellicoso all’inizio ma c’è un motivo, non è un cattivo. E allo stesso modo Bean non è perfetta e fa un sacco di sbagli, ma riesci ad amarla lo stesso". 

Il Medioevo di Groening non è lontano dal mondo in cui viviamo, con grande intelligenza gli autori costruiscono un gioco di specchi. Entrando nella foresta incantata, protagonisti trovano il segnale: "Attenzione all’antilope razzista". Sì, attenzione.