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Trump chiede alla Sec di eliminare le trimestrali delle società quotate

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2' di lettura

Il presidente americano, Donald Trump, spinge per mettere fine alla tradizione con cui le aziende quotate pubblicano i loro conti ogni trimestre. «Nel parlare con alcuni dei più importanti leader aziendali, ho chiesto cosa renderebbe il business (l'occupazione) ulteriormente migliore in Usa. “Mettere fine alla pubblicazione trimestrale [dei conti] e passare a un sistema semestrale”, ha detto uno. Ciò permetterebbe una maggiore flessibilità e risparmi. Ho chiesto alla Sec di studiare» una simile proposta. Lo ha scritto Trump in un tweet.

Proposta sostenuta da Dimon e Buffett
La questione sollevata da Trump non è affatto nuova. Con l'intento di spostare l'attenzione verso la crescita di lungo termine, lo scorso giugno James Dimon e Warren Buffett hanno iniziato a fare pressing sulle aziende americane per smettere di fornire le guidance trimestrali sui rispettivi conti. Per il Ceo di JP Morgan e il numero uno di Berkshire Hathaway, quella pratica incoraggia a concentrarsi in modo «non salutare» sui profitti di breve termine. La loro tesi, allora spiegata sia in una intervista esclusiva a Cnbc e sia in un editoriale sul Wall Street Journal, è che le aziende sono messe sotto pressione per raggiungere le previsioni trimestrali sugli utili; ciò le porta a tenere a freno spese, assunzioni, ricerca e sviluppo di cui hanno bisogno per crescere nel lungo termine.

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Ricerca di profitti a breve
Secondo i due, quella pressione ha contribuito al calo recente del numero delle aziende quotate in Usa. «Stando alla nostra esperienza, le guidance sugli utili trimestrali spesso portano a concentrarsi in modo non salutare sui profitti e a farne le spese sono la strategia di lungo termine, la crescita e la sostenibilità». Berkshire Hathaway non fornisce le controverse guidance mentre JP Morgan dà quelle annuali su alcuni parametri finanziari ma non sull'Eps trimestrale. In un comunicato, la Business Roundtable - l'associazione presieduta da Dimon che riunisce i Ceo delle più importanti aziende americane - disse di essere favorevole all'idea di arrivare a eliminare potenzialmente le guidance trimestrali sugli utili per azione: «Le aziende quotate dovrebbero essere gestite per la prosperità di lungo termine, non per raggiungere le stime più recenti».

Il presidente tuttavia non può imporre alla Sec una decisione del genere. Il potere spetta infatti ai cinque commissari di nomina politica dell’authority che controlla la Borsa. I due esponenti più vicini al partito democratico, Robert Jackson e Kara Stein, sono contrati a questa modifica perché sostengono che un resoconto trimestrale favorisca la trasparenza e la corporate governance.

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