Economia

(ansa)

Manovra 2019, c'è l'accordo sul condono. Da febbraio quota 100 e via al reddito di cittadinanza

Intesa al vertice convocato prima del Consiglio dei ministri. Nella manovra (che vale 37 miliardi) ci sarà anche il taglio delle cosiddette "pensioni d’oro" che dovrebbe portare un miliardo in 3 anni. Flat tax per gli autonomi al 15%. Sconti per start up create dagli under 35. Tagli di 7 miliardi a ministeri e immigrazione. Pace fiscale al 20% con tetto 100mila euro. Via la Fornero, pensioni a quota 100

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Eccolo il via libera dal Consiglio dei ministri a una serie di provvedimenti che formano nel complesso la Manovra per il prossimo anno. Allegato alla vera e propria Legge di Bilancio, c'è anche il decreto fiscale e un inedito decreto "tagliascartoffie", che dovrebbe eliminare quelle leggi che frenano la burocrazia e le imprese. Il vertice del governo ha anche licenziato il Documento programmatico di bilancio, summa delle previsioni di finanza pubblica e delle misure in via di approvazione, che è stato spedito in extremis a Bruxelles per il vaglio della Commissione.

Intanto, a livello politico sono stati superati o quantomeno composti gli screzi tra 5S e Lega soprattutto per quella "pace fiscale", che nella conferenza alla fine del consiglio il premier Conte ha negato fosse un condono. "Lo chiami come vuole", ha risposto a un giornalista, "per me non lo è". Definizione rigettata anche dal ministro dell'Economia Giovanni Tria, che ha voluto ribadirlo: "quello varato non è un condono", aggiungendo che "non c'è nessuna intenzone di uscire dalla Ue", anche perché domani le Borse riaprono. Poi il ministro ha voluto spiegare che l'eredità  "è un deficit al 2% e ora arriviamo al 2,4%". L'accordo dunque alla fine è arrivato sul decreto fiscale, il punto più spinoso. In cambio Luigi Di Maio ha ottenuto l'introduzione di "una norma per il carcere ai grandi evasori". Nel corso del vertice e poi del consiglio dei ministri sono state varate anche altre misure che entreranno nella legge di bilancio. 
 
Ecco cosa contengono i provvedimenti: Decreto Fiscale, Legge di Bilancio, Decreto Semplificazioni
 

DECRETO FISCALE
Ecco la "pace"

Il primo provvedimento licenziato dal Cdm, come ha poi specificato Palazzo Chigi in una nota, è il decreto fiscale. In esso rientra il condono, con l'accordo raggiunto dopo un lungo braccio di ferro: stabilisce un'aliquota al 20% per sanare il pregresso di chi ha già presentato la dichiarazione dei redditi. Sarà prevista l'opzione di dichiarazione integrativa ma con la possibilità di far emergere fino ad un massimo del 30% in più rispetto alle somme già dichiarate e comunque con un tetto di 100.000 euro per ogni anno integrato. Per ridurre il contenzioso, si potranno inoltre sanare le liti con il fisco pagando senza sanzioni o interessi il 20% del non dichiarato in 5 anni in caso di vittoria del contribuente in secondo grado (o il 50% in caso di vittoria in primo grado).

Manovra, Salvini a M5s: "Pace fiscale è nel contratto di governo"

Rottamazione e stralcio delle mini-cartelle

Oltre al condono, il provvedimento contiene la "rottamazione ter" delle cartelle. Per chi aveva già beneficiato della rottamazione bis e ha versato almeno una rata, si prevede la possibilità di ridefinire il proprio debito con il fisco (relativo al periodo tra il 2000 e il 2017) a condizioni agevolate, tra cui l'esclusione dal pagamento delle sanzioni e degli interessi di mora, la possibilità di rateizzare il pagamento (massimo 10 rate consecutive di pari importo) in 5 anni pagando un interesse ridotto del 2% l'anno e quella di compensare i debiti con il fisco con i crediti nei confronti della pubblica amministrazione. Quanto invece alle "mini-cartelle", arriva la cacellazione automatica di tutti i debiti con il fisco relativi al periodo che va dal 2000 al 2010 di importo residuo fino a 1000 euro.

Altre misure: fatturazione elettronica e fatture

Sebbene poco dettagliata nella comunicazione di Palazzo Chigi, sembra rilevante per le imprese la previsione di far slittare "il pagamento dell'Iva al momento in cui la fattura viene incassata". Quanto alla fatturazione, si mantiene l'entrata in vigore dell'obbligo di fatturazione elettronica dal primo gennaio 2019, riducendo per i primi sei mesi le sanzioni previste per chi non riuscirà ad adeguare i propri sistemi informatici. Oltre all'obbligo di fatturazione elettronica - spiega ancora il comunicato - si introduce l'obbligo generalizzato di memorizzare e trasmettere telematicamente i corrispettivi. Questo consentirà di eliminare alcuni adempimenti contabili come l'obbligo di tenuta dei registri e conservazione delle fatture e degli scontrini e un controllo maggiore e meno invasivo dell'Agenzia delle entrate. L'obbligo parte per chi ha un volume d'affari superiore a 400 mila euro dal primo luglio 2019. Per gli altri dal primo gennaio 2020. Si dà la possibilità di emettere fatture entro 10 giorni dalla operazione alla quale si riferiscono. Inoltre, si prevede che le fatture debbano essere annotate nel registro entro il giorno 15 del mese successivo alla loro emissione. Sempre nell'ottica della semplificazione viene abrogato l'obbligo di registrazione progressiva degli acquisti. 
 

LEGGE DI BILANCIO 2019
Reddito e pensioni di cittadinanza

Dalla riunione emerge anche l'intesa sulla Manovra vera e propria, da portare al Parlamento entro il 20 ottobre. La misura principe del M5s si fa e servono 9 miliardi (di cui 2,6 da attingere dalle risorse già stanziate per il Rei) a cui aggiungere un ulteriore miliardo destinato al rafforzamento dei centri per l'impiego. L'attivazione vera e propria della misura scatterà nei primi tre mesi del 2019. L'assegno da 780 euro, secondo quanto annunciato finora, verrà caricato sul bancomat, con una sorta di monitoraggio degli acquisti. Il sostegno sarebbe garantito solo a patto di frequentare corsi di formazione e di prestare 8 ore a settimana di lavoro socialmente utile. Il reddito verrebbe meno dopo il rifiuto di tre offerte di lavoro, ma con una specifica "geografica", con l'obiettivo di non penalizzare cioè chi non accetterà come prima offerta un'occupazione al di fuori della propria città o Regione.


Il taglio delle "pensioni d'oro"

Nella manovra entrerà anche il taglio alle pensioni d'oro, che a detta di Di Maio dovrebbe regalare 1 miliardo in tre anni alla causa gialloverde. La misura dovrebbe riguardare gli assegni sopra i 4.500 euro nette, ma è difficile capire come possa arrivare un gettito miliardario (il presidente dell'Inps, Tito Boeri, sulla base della legge in Parlamento ha parlato di 150 milioni di gettito). 
 

Riforma della legge Fornero: quota 100 da febbraio. Confermata "opzione donna"

La riforma della Legge Fornero che prevede 'quota 100' per andare in pensione partirà a febbraio, senza limiti e senza penalizzazioni. La combinazione per arrivare a 100 sarà 62 anni di età e 38 di contributi. Il costo è di 7 miliardi di euro e il meccanismo dovrebbe partire a febbraio. Per le donne si proroga "Opzione Donna", che permette alle lavoratrici con 58 anni, se dipendenti, o 59 anni, se autonome, e 35 anni di contributi, di andare in pensione.


Flat tax per gli autonomi, Ires al 15% e cedolare secca sui negozi

Il forfait esiste già ed è al 15% per i professionisti con ricavi fino a 30mila euro e per le altre categorie con ricavi fino a 50mila euro. Ora l'obiettivo è estendere la platea ad autonomi, Snc, Sas e Srl, che optano per il regime di trasparenza con ricavi fino a 65mila euro. Si taglia dal 24 per cento al 15 per cento l'Ires sugli utili reinvestiti per ricerca e sviluppo, macchinari e per garantire assunzioni stabili, incentivando gli investimenti e l'occupazione stabile. Entra una cedolare fissa al 21 per cento anche sui nuovi contratti di affitto degli immobili commerciali, come i capannoni. Come emerge dal Documento programmatico di bilancio mandato a Bruxelles, restano Super ed Iper ammortamenti.

Addio sconti a Ace e Iri

Per finanziare le agevolazioni fiscali alle imprese saranno abolite l'Ace, l'Aiuto alla crescita economica, e la mai nata imposta ridotta Iri, destinata al mondo delle Pmi e attesa dal primo gennaio 2019. Il recupero finanziario è di circa tre miliardi.

Investimenti

Palazzo Chigi parla di stanzaire 15 miliardi aggiuntivi nei prossimi 3 anni per rilanciare gli investimenti pubblici, soprattutto nell'ambito infrastrutturale, dell'adeguamento antisismico, dell'efficientamento energetico, dell'intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie. Si crea inoltre una task force per valutare, monitorare e attivare rapidamente i progetti d'investimento.

Sette miliardi di tagli per ministeri e immigrazione

Per legge i ministeri devono già operare tagli per un miliardo di euro l'anno. Dai numeri emersi, si ricava un taglio di circa 2,5 miliardi alle spese dei ministeri e si parla di una task force per razionalizzare ulteriormente le uscite. Previsto anche un taglio alle spese per la gestione dei migranti, quantificato dal vicepremier Salvini in 1,3 miliardi in tre anni.

Altre misure

Tra gli altri interventi messi in agenda da Palazzo Chigi  si parla di una "riduzione delle spese militari" in misura tale da coprire "i fondi necessari per la riforma dei Centri per l’impiego". Un fondo da 50 milioni serve per abbatere le liste d’attesa sanitarie. Si stanziano poi i fondi necessari a una profonda riforma della formazione tecnica e professionale, in modo da tornare a formare professionisti e tecnici sempre più richiesti nel settore dell’industria e della moda. Arrivano sgravi per chi assume manager innovativi e un piano di rilanciodel portale Italia.it per trasformarlo in sito per la promozione del made in Italy.  Per la salute, ecco 284 milioni per i rinnovi contrattuali di tutto il personale del Servizio sanitario nazionale e altri 505 milioni saranno attribuiti alle regioni per le spese farmaceutiche. Salta il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina e si reintroduce l’incompatibilità tra la carica di commissario alla Sanità e ogni incarico istituzionale presso la regione soggetta a commissariamento.

DECRETO SEMPLIFICAZIONI
Il lavoro: rinnovata la Cigs

Per la Cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione o crisi aziendale si consente la proroga per il 2018 e 2019 per le imprese con più di 100 dipendenti, che abbiano problemi occupazionali. La cassa integrazione può essere concessa per 12 mesi per riorganizzazione aziendale e sei mesi per il caso di crisi. Novità anche per la mobilità in deroga, "concesso per 12 mesi a favore di quei lavoratori che hanno cessato o cessano la mobilità ordinaria o in deroga dal 22 novembre 2017 al 31 dicembre 2018 a condizione che a questi lavoratori siano applicate misure di politica attiva. La stessa misura si applica ai i lavoratori dell’area di Termini Imerese e Gela che godono di tale trattamento dal 2016". In agenda c'è la riforma dell’Agenzia nazionale per il lavoro e altre semplificazioni.
 

Sviluppo economico: blockchain e Rc Auto

Tra le misure indicate, spunta un fondo sostenuto dalla Cdp per potenziare la blockchain in Italia. Arriva in questo testo la cosiddetta orma “Bramini”, dall'imprenditore che ha fatto parlare di sé per il la problematica dei mancati pagamenti della Pa: "Si introducono norme a tutela di chi ha debiti nei confronti delle banche ma vanta crediti nei confronti dello Stato". Sul fronte auto, ecco canoni RC Auto differenziati rispetto al territorio e si eliminano i vincoli di trasferimento della polizza da un assicuratore a un altro.
 
Rientra tra le altre cose in questo testo la riduzione dei costi della politica nelle Regioni a statuto ordinario, speciale e nelle province autonome, mediante il calcolo contributivo dei vitalizi derivanti da mandato elettivo regionale. Inoltre, si prevede il blocco del trasferimento dei fondi per i vitalizi alle regioni che non ne prevedano l’abolizione.

Articolo aggiornato il 16.10 alle ore 11:00

Manovra, Giorgetti: "In cdm dl fiscale e lettera alla Ue, manovra entro il 20"