LUSSO

Kering batte le stime sul fatturato, brilla la crescita di Gucci

di Monica D'Ascenzo

Jane Fonda con il ceo di Kering, Francois-Henri Pinault, durante un evento parigino (Ap)

1' di lettura

Kering batte le stime degli analisti e chiude il terzo trimestre con una crescita robusta a livello di fatturato. Il gruppo del lusso francese ha registrato un incremento dei ricavi del 27,1% su base comparabile a 3,318 miliardi (3,4 miliardi contando tutte le attività del gruppo), con un decisivo contributo di Gucci, che ha avuto una performance delle vendite di crescita del 35,1% a 2,096 miliardi a fronte di stime degli analisti che indicavano un range fra il +27 e +29 per cento. Positiva l'evoluzione anche di Yves Saint Laurent in progresso del 16,1% a 446,9 milioni in linea con le previsioni degli analisti. Ben sopra le stime gli altri brand del gruppo per i quali l'incremento del fatturato è stato del 32,2% a516,4 milioni a fronte di attese di un +26% in media. Chi ha deluso è Bottega Veneta, che ha visto una flessione dei ricavi dell'8,4% a 258,9 milioni a fronte di stime di un calo del 2% degli analisti.

La giornata è stata, comunque, caratterizzata da vendite su tutto il comparto a livello europeo, con Kering che sulla piazza di Parigi ha lasciato sul terreno il 3,79%. L'altro colosso del lusso francese, Lvmh, ha ceduto l'1,98%, mentre Hermes ha visto un calo dell'1,12%. A Piazza Affari Salvatore Ferragamo ha contenuto le perdite sotto il 2%, mentre Moncler ha segnato un meno 4%. Infine a Franco Forte Hugo Boss ha visto un -1,36%. A Wall Street pesante Michael Kors, che ha da poco trovato l'accordo per acquisire Versace e cede oltre il 2,5% a metà seduta.

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