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Copa Libertadores, l'Argentina celebra il River Plate. Disordini a Buenos Aires

Gli scontri a Buenos Aires (ap)
La stampa di tutto il mondo celebra l’impresa dei Millonarios che hanno trionfato in rimonta sul Boca Juniors nella finale di Madrid. Oltre 60 mila persone hanno fatto festa nella capitale argentina, dove sono andati in scena anche scontri con la Polizia e numerosi arresti
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MADRID - La finale più lunga della storia, rinviata prima per il maltempo poi per le violenze, giocata in due continenti e segnata dalle polemiche, alla fine ha visto trionfare il River Plate mentre per il Boca Juniors, battuto 3-1 in rimonta ai supplementari, si aprono le porte dell'incubo. Dopo settimane di attesa l'Argentina è finalmente in grado di celebrare un vincitore. "River padrone d'America", titola il quotidiano 'La Nacion', mentre Olè parla di "gloria eterna" per una Libertadores destinata a entrare, nel bene e nel male, nella storia dello sport. L'ultimo atto del trofeo più importante del calcio sudamericano trova ampio spazio anche sui giornali spagnoli. "Ha vinto il River, ha vinto Madrid", scrive 'As' in prima pagina esaltando "la perfetta organizzazione" del match, mentre 'Marca' guarda già avanti prospettando una sfida tra i 'millonarios' e i 'blancos' in vista del Mondiale per club.

Il trionfo del club 'aristocratico' di Buenos Aires, che ha sollevato la coppa per la quarta volta nella sua storia, ha il volto inatteso di due calciatori in cerca di rivincita e con un trascorso del nostro campionato. Lucas Pratto, che in Italia ha indossato la maglia del Genoa per una stagione (nel 2011/12), spesso criticato in patria e con addosso la scomoda etichetta di acquisto più costoso della storia del River, ha messo la propria firma sul match sia all'andata che al ritorno proprio contro la squadra in cui è cresciuto calcisticamente a livello giovanile.

L'altro eroe della notte del Bernabeu invece è Juan Fernando Quintero, l'uomo che ha indirizzato la partita nei supplementari con un bolide di sinistro che ha trafitto Andrada. Incompreso prima a Pescara, dove ha giocato nel 2012/13, e poi al Porto, che lo ha 'scaricato' al Rennes e poi in patria all'Independiente Medellini, il centrocampista offensivo colombiano - entrato dalla panchina - ha messo a tacere i critici, che l'hanno ribattezzato 'gordo' in passato per qualche problema legato al peso, rivelandosi l'uomo in più per Gallardo, entrato nell'olimpo dei più vincenti nella storia della società biancorossa con ben 9 titoli, tra cui due Copa Libertadores.

"Abbiamo meritato questa vittoria, è stata una gara difficile a livello fisico, sapevamo che avremmo dovuto lottare fino alla fine - ha ammesso Quintero ai microfoni di Fox Sports - Il mio gol? Ho cercato lo spazio, ho controllato e ho tirato. Ci ho lavorato sopra e fortunatamente è arrivato un gran gol. Ora è tempo di festeggiare". E così è stato a Puerta del Sol, quartier generale dei tifosi del River a Madrid. Nell'attesa che la squadra rientri in Argentina, a Buenos Aires nella notte si sono verificati gli ennesimi disordini tanto che, secondo quanto riporta 'Ole', la polizia ha dovuto ricorrere al lancio di fumogeni e proiettili di gomma per placare gli eccessi di alcuni dei 60mila ultrà che si sono riversati attorno all'Obelisco in piazza della Repubblica per festeggiare subito dopo il fischio finale.
 
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