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Snapchat: lascia il direttore finanziario, tonfo del titolo a Wall Street

Snapchat: lascia il direttore finanziario, tonfo del titolo a Wall Street
(reuters)
Il chief financial officer Tim Stone, ex manager Amazon, lascia dopo appena otto mesi. Una notizia che ha fatto precipitare il titolo di Snap: nelle contrattazioni dopo-borsa è calato dell'8%
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SNAP Inc. perde un altro pezzo. Il chief financial officer Tim Stone lascia dopo meno di un anno, creando ancora più confusione all'interno della società a cui fa capo Snapchat. Stone resterà in Snap per assistere nella ricerca del suo successore e per facilitare la transizione.

Stone è entrato in Snap lo scorso maggio dopo quasi 20 anni ad Amazon. Stone "ha avuto un grande impatto nel breve periodo" in sui è stato in Snap, afferma Evan Spiegel, l'amministratore delegato di Snap. L'uscita di Stone si va ad aggiungere a quella del responsabile delle risorse umane, Jason Halpert, e del chief strategy officer Imran Khan.

L'app con video e foto "a tempo" è nata nel 2011 dall'idea di tre studenti di Stanford. In poco tempo Snapchat ha oltrepassato la soglia di 300 milioni di utenti attivi, raddoppiando quelli di Pinterest e soffiando sul collo di Instagram. Il debutto a Wall Strett due anni fa, con il ticker Snap, e l'attenzione tutta rivolta ai giovani che sembravano preferire l'app del fantasmino a Facebook & Co. per condividere contenuti multimediali "volatili". Al punto che per un 'down' di poche ore si è subito messa in moto la macchina delle illazioni che ne annunciavano l'imminente chiusura: notizia subito smentita dalla società con l'ultimo tweet mai comparso sull'account @Snap.
Ma la grande rincorsa è diventata parabola in pochi mesi e ha visto calare l'interesse degli utenti a metà dello scorso anno, quando il ceo ha dovuto ammettere - nonostante i profitti e per la prima volta - un calo di oltre 3mila account risultati inattivi. A nulla è valso il cambio di look dell'applicazione tentato per dare ossigeno alla piattaforma, ma che non è piaciuto agli utenti. Tantomeno gli 'effetti speciali' (come filtri, sticker, realtà aumentata) o la ricerca per implementare le funzioni fotografiche e offrire un servizio più "scattante".