(Teleborsa) - I timori di un rallentamento economico nel Vecchio Continente, avvalorati dai
dati sulla manifattura diffusi stamane, hanno generato timori sui mercati finanziari,
scatenando vendite generalizzate.
Si chiude così la settimana dedicata alle banche centrali, con la
Fed che ha deciso di rinviare al 2019 un nuovo rialzo del costo del denaro a fronte di un rallentamento economico generalizzato dovuto a fattori quali la Brexit e il protezionismo.
Nulla di fatto anche per la Bank of England.
Seduta negativa per Piazza Affari, che chiude gli scambi in calo, in accordo con gli altri Listini continentali. Wall Street, in questi minuti, evidenzia un significativo calo sull'
S&P-500 dell'1,56%.
Scambi in ribasso per l'
Euro / Dollaro USA, che accusa una flessione dello 0,71%. Seduta in lieve rialzo per l'
oro, che avanza a 1.312,4 dollari l'oncia. Prevalgono le vendite sul petrolio (Light Sweet Crude Oil), che continua la giornata a 58,45 dollari per barile, in forte calo del 2,55%.
Balza in alto lo
spread, posizionandosi +248 punti base, con un incremento di 8 punti base, con il rendimento del BTP decennale pari al 2,46%.
Tra gli indici di Eurolandia vendite a piene mani su
Francoforte, che soffre un decremento dell'1,61%, pessima performance per
Londra, che registra un ribasso dell'1,98%, sessione nera per
Parigi, che lascia sul tappeto una perdita del 2,06%.
A Piazza Affari, il FTSE MIB è in calo (-1,38%) e si attesta su 21.079 punti in chiusura; sulla stessa linea, giornata negativa per il
FTSE Italia All-Share, che archivia la seduta a 23.072 punti, in calo dell'1,46%. In discesa il
FTSE Italia Mid Cap (-1,15%), come il FTSE Italia Star (-0,9%).
Il controvalore degli scambi nella seduta odierna a Piazza Affari è stato pari a 2 miliardi di euro, in calo rispetto ai 2,23 miliardi della vigilia; mentre i contratti si sono attestati a 223.121, rispetto ai 253.216 precedenti.
Tra i 221 titoli trattati, 154 hanno chiuso in flessione, mentre 53 azioni hanno terminato la seduta di oggi in progresso. Stabili le restanti 14 azioni.
Si distingue a Piazza Affari il settore
materie prime ed esibisce un +2,69% sul precedente. Nella parte bassa della classifica di Milano, sensibili ribassi si sono manifestati nei comparti
bancario (-3,31%),
automotive (-2,05%) e
costruzioni (-2,03%).
Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, svetta
Tenaris che segna un importante progresso del 2,71% dopo aver
acquisito la statunitense IPSCO Tubulars da TMK.
In luce
Hera, con un ampio progresso dell'1,03%.
Composta
Enel, che cresce di un modesto +0,97%.
Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su
Saipem, che ha terminato le contrattazioni a -5,02%.
In caduta libera
Unicredit, che affonda del 4,53%.
Pesante
UBI Banca, che segna una discesa di ben -4,48 punti percentuali.
Seduta drammatica per
Banco BPM, che crolla del 4,35%.
Al Top tra le azioni italiane a
media capitalizzazione,
Gima TT (+4,97%),
Technogym (+2,12%),
IMA (+1,53%) e
Ivs Group (+0,95%).
Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su
Carel Industries, che ha terminato le contrattazioni a -4,42%.
Sensibili perdite per
Datalogic, in calo del 4,40%.
In apnea
Saras, che arretra del 3,55%.
Tonfo di
Mondadori, che mostra una caduta del 3,37%.