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Ricavi in crescita per Pininfarina, il design italiano guarda a Oriente

di Filomena Greco

2' di lettura

È tempo di conferme per la torinese Pininfarina, che ha archiviato un 2018 da incorniciare, con un valore della produzione a quota 105 milioni, più del 20% superiore al risultato del 2017. «Abbiamo registrato un miglioramento di tutti gli indicatori economici e finanziari – spiega il ceo Silvio Angori – a conferma che il cammino intrapreso va verso una crescita sostenibile». Il margine operativo lordo per il Gruppo è salito da 7,5 a 12,6 milioni, il risultato netto si è attestato a quota 2,2 milioni (era a 1,3 nel 2017).

A fare da driver per Pininfarina, nome storico del design torinese, c’è stata la fornitura di servizi di stile in Italia e in Cina, oltre alla produzione di vetture on-off e show car. «La Cina oggi – spiega Angori – vale il 25% dei nostri ricavi, accanto ad una quota del 18% in capo a clienti dell’area Medio Oriente e Far East. L’Europa pesa per il 40% dei nostri ricavi». Una trasformazione che negli anni ha proiettato la realtà torinese, anche grazie all’acquisizione da parte degli indiani di Tech Mahindra (a quota 76%) nel 2015, verso i mercati più in espansione.

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I principali progetti di Pininfarina, dalle show car alle architetture dei centri direzionali

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Anche se, sottolinea Angori, «il 2019 sarà un anno complesso a livello globale per l’automotive, con la Cina in fase di rallentamento, così come anche Germania e Stati Uniti. Questo vuol dire che i progetti più “avvenieristici” nel settore dell’auto probabilmente saranno rallentati mentre continuerà a vivere un momento positivo il comparto delle auto esclusive». Ambito che guarda alla storia di Pininfarina.

A Ginevra il Gruppo torinese ha presentato la Battista, hypercar elettrica del brand Automobili Pininfarina, nuovo marchio del lusso sostenibile controllato al 100% da Mahindra & Mahindra Ltd. Il nome scelto rappresenta un omaggio a Battista “Pinin” Farina, fondatore della Carrozzeria nata nel 1930. La vettura è stata disegnata nel centro stile di Cambiano, nel Torinese, dal team guidato da Carlo Bonzanigo, e sarà realizzata a mano in un numero limitato di esemplari nell’atelier Pininfarina.

Mentre a Shangai sarà la volta della creazione di Pininfarina per Karma Automotive, l’ultima delle collaborazioni annunciate da Pininfarina, annunciata durante l’ultimo Salone di Detroit. Dalla partnership è nata una concept car pensata per il costruttore californiano di veicoli elettrici di lusso. Un passo strategico per Pininfarina sul mercato nordamericano, dove il Gruppo torinese ha aperto il nuovo centro di design, a Los Angeles.

Il design resta il focus di Pininfarina, spiega Angori, che parla di potenzialità legate al design fisico quanto al design digitale, proiettato verso il futuro della mobilità e dei servizi connessi. Non è un caso che sempre a Ginevra la società abbia annunciato l’avvio di una nuova collaborazione, con WayRay, società svizzera che sviluppa display olografici in realtà aumentata per le autovetture e in generale per il settore dei trasporti.

Il 2019 sarà l’anno «del consolidamento dei risultati economici raggiunti» sottolinea la relazione varata dal Cda di Pininfarina, con una ulteriore riduzione del debito finanziario lordo. «Già oggi– sottolinea Angori – il rapporto tra debito e patrimonio netto rappresenta un dato positivo, è sotto quota 0,5».

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