Oro: il rally arricchisce Banca d’Italia

oro

Il prezzo dell’oro rimane assestato nei paraggi di quota 1500 dollari per oncia.

A questi livelli di prezzo Banca d’Italia vede ampiamente rivalutato il proprio patrimonio in riserve auree.

Il 4° al mondo come dimensioni.

Ai prezzi attuali infatti le riserve auree  quotano ben più di 100 miliardi di euro.

L’eccellente andamento dell’oro tornato a pieno titolo a recitare il proprio ruolo di bene rifugio porta questo gradito plus a Via Nazionale.

Siamo al top dal 2013 e, secondo un calcolo effettuato dal Sole 24 Ore, il controvalore delle riserve auree di Banca d’Italia segna un eccellente +15% dall’inizio del 2019!

Da qui si arriva a determinare il valore complessivo di oltre 100 miliardi di euro visto che la banca centrale possiede ben 2.452 tonnellate d’oro.

Oro: nessun vantaggio per le casse dello Stato

Lo Stato italiano peraltro non trarrà vantaggi diretti per le proprie casse da questa rivalutazione.

Infatti le riserve auree non sono conteggiate nel conto economico ma semplicemente inserite nello stato patrimoniale di Banca d’Italia.

Vista la debolezza complessiva dell’Italia, gravata dal suo debito pubblico atavico, meglio che lì restino a, seppure marginale, garanzia.

A fine settembre termineranno i vincoli per le banche centrali locali.
Quindi teoricamente l’oro sarebbe vendibile…

Ma certamente Banca d’Italia , così come la maggior parte delle banche centrali, non penserà certo di vendere i propri lingotti.

Siamo in una fase di incertezze e tensioni internazionali e quel che è certo è che l’Istituto guidato da Ignazio Visco non pensa assolutamente di vendere nemmeno un singolo lingotto.

Come per tutti l’oro è anche per Bankitalia un bene rifugio fondamentale.

Grandi acquisti dai colossi asiatici

Non va dimenticato che nazioni come India e Cina pare stiano accumulando grandissime quantità di oro, sul mercato.

Oltre a quelle disponibile in alcune loro ricche miniere di metallo giallo.

Se non fosse per le ingenti vendite russe e, pare, di qualche paese arabo che deve compensare i mancati introiti del petrolio, probabilmente il prezzo dell’oro avrebbe iniziato a salire molto prima.

Ma non è detto che non continui a farlo già nel breve termine.

In fin dei conti con l’obbligazionario a rendimento zero le alternative all’azionario sono veramente poche.

Approfondimento

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