Economia

Il flop dei fondi azionari attivi europei: nel 90% dei casi non battono l'indice

(ap)
Lo studio di S&P indices. Vanno un po' meglio gli italiani: "solo" nell'81% dei casi le loro performance sono inferiori. Il confronto migliora a 5 e a 10 anni
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MILANO - Fondi a gestione attiva? No grazie. Sembrerebbe l'unica risposta possibile, guardando le performance di questi fondi in confronto con i rispettivi indici di riferimento - i cosiddetti benchmark - secondo quanto viene riportato da S&P indices, una divisione dell'S&P Global.

Ebbene, lo studio fotografa la situazione al 30 giugno scorso. E mostra che in un anno il 90% dei fondi azionari paneuropei ha reso meno del corrispondente indice S&P Europe 350, una percentuale che migliora leggermente se si considera un arco di tempo più lungo: sui tre anni "solo" l'82,6% dei fondi di questa categoria ha fatto peggio del proprio indice ma a dieci anni la percentuale risale di nuovo all'88%.

Anche  i fondi azionari globali denominati in euro nell'87% dei casi fanno peggio del relativo indice e il dato peggiora se si considera un arco temporale più lungo, fino ad arrivare al 98,6% sui dieci anni. E l'Italia? I nostri fondi attivi vengono battuti dall'indice nell'81% dei casi, quindi si comportano meglio dei loro cugini europei ma comunque solo in due casi su dieci fanno guadagnare ai sottoscrittori di più di quanto avrebbero fatto se avessero investito in un Etf o comunque in un fondo che replicasse passivamente il benchmark.


Nell'ultimo anno - sempre al 30 giugno scorso - i fondi specializzati su Piazza Affari hanno perso in media il 2,6% rispetto ad un indice S&P Italy che ha guadagnato lo 0,64%. Anche sui tre anni hanno guadagnato meno di quanto abbia fatto l'indice mentre sui cinque e i dieci anni la corsa è vinta dai gestori. 

Un punto a favore - i risultati sulla media e lunga distanza - non troppo diffuso nelle altre categorie di fondi attivi. Per tutti, questa seconda rilevazione, sulle performance, è ponderata per la dimensione dei fondi, per attenuare il risultato dei fondi più piccoli sulla media complessiva.

Resta il fatto che è molto deludente il risultato complessivo della ricerca: perché pagare salate commissioni, motivate dalla gestione attiva del portafoglio, se la grande maggioranza dei fondi attivi fa meno bene dell'indice di riferimento? E' un po' come pagare prezzi per un albergo a cinque stelle e avere in cambio un trattamento da pensione familiare: il gioco non vale la candela. Un confronto che la Mifid 2, con la trasparenza sui costi complessivi per il risparmiatore, rende ancora più impietoso.