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Vodafone: congedo ai papà, stipendio pieno per 4 mesi

di Rita Querzè

Vodafone: congedo ai papà, stipendio pieno per 4 mesi

Trasformare la crisi in un’opportunità. È questo l’obiettivo di Vodafone, in particolare per quanto riguarda le politiche del personale. Nel giro di un paio settimane a marzo l’azienda si attrezzata - anche investendo in infrastrutture tecnologiche - per portare i circa duemila dipendenti degli otto call center in smart working . Gli altri 4 mila lavoravano già un giorno alla settimana da casa. Per loro è stato naturale passare a lavorare da casa per tutta la settimana. Così oggi il 100% della forza lavoro è in smart working e la multinazionale ha deciso di continuare così di sicuro fino a settembre. Intanto si sta già ragionando sulla fase di rientro, basata sulla volontarietà.

Le politiche di rilancio sul lavoro agile vanno di pari passo con quelle sulla diversity. Vodafone da settembre introdurrà 4 mesi di congedo parentale per i padri pagato al 100% dello stipendio. Oggi la legge prevede il congedo parentale pagato al 30% dall’Inps. Ma i primi a rinunciarvi sono proprio gli uomini che hanno nella maggior parte dei casi retribuzioni più elevate delle compagne. A spiegare la ratio dei nuovi interventi è il direttore delle risorse umane e organizzazione, Ilaria Dalla Riva. «Per noi lo smart working è molto più che lavorare da casa. E’ figlio di un percorso culturale basato sulla condivisione degli obiettivi piuttosto che sul controllo. Tutto questo va di pari passo con un cambiamento degli stili di leadership, abbiamo bisogno di leader empatici, capaci di trovare e allenare il talento che c’è in ogni persona. Troppo a lungo il concetto di errore è stato un tabù all’interno delle organizzazioni, inibendo la ricerca per tentativi delle soluzioni migliori e paralizzando così l’innovazione».

Ma anche i dirigenti lavorano da casa? «Certo - risponde Dalla Riva -. Io stessa sono operativa da casa da fine febbraio. Non si può predicare il cambiamento senza praticarlo». Questione cruciale: la produttività è stata penalizzata dalla riorganizzazione in emergenza? «Assolutamente no. Anche perché aumenta il livello di coinvolgimento dei dipendenti. Svolgiamo un servizio essenziale, avremmo potuto continuare a lavorare in presenza. Abbiamo scelto questa strada per i dipendenti ma anche per contribuire ad abbassare quell’indice R del contagio che riguarda tutta la comunità-Paese».

Per finire, i quattro mesi di congedo al 100% per l’altro genitore (per le mamme sono già previsti 9 mesi e mezzo di maternità a stipendio pieno) anche in tutti i casi di affidamento riconosciuti in Italia, indipendentemente dal genere per i papà. «Trattando anche l’altro genitore allo stesso modo confermiamo che la genitorialità non è un ostacolo al percorso di crescita in azienda e vogliamo contribuire a creare un modello dove la diversità sia considerata veramente un valore».

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