Economia

Nuovi soci per le Autostrade, Atlantia "disponibile ma per ora solo contatti preliminari"

I documenti in vista dell'assemblea della holding della famiglia Benetton. In caso di revoca, mancherebbero le risorse finanziarie per onorare i debiti

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MILANO - Quando è ancora aperto a diverse soluzioni il braccio di ferro sulle concessioni autostradali, Atlantia - la holding controllata dalla famiglia Benetton e che a sua volta possiede Autostrade per l'Italia e gli Aeroporti di Roma - mette nero su bianco la possibilità di aprire il capitale a soci terzi. "Atlantia si è dichiarata disponibile - a seguito del ripristino di una situazione di certezza circa la Convenzione e circa le regole applicabili - a valutare l'ingresso di soci terzi nel capitale di Autostrade per l'Italia nel rispetto  dei  diritti  degli  attuali  soci  di  minoranza già  presenti nel capitale".

Lo ribadisce la società nelle risposte agli azionisti in vista dell'assemblea di domani, precisando che "al momento, non essendosi ancora avverate le citate condizioni per l'avvio di una vera e propria trattativa, sono in essere unicamente alcuni contatti preliminari con primari investitori istituzionali nazionali e internazionali interessati a valutare un eventuale investimento nella società, qualora appunto dette condizioni si avverassero".
Nei documenti assembleari di risposta agli azionisti, Atlantia spiega che "In caso di revoca della concessione, tutti i creditori di Autostrade per l'Italia potrebbero esercitare il recesso e richiedere il ripagamento immediato dei rispettivi prestiti". Tuttavia, poiché l'art. 35 del Milleproroghe, "ha ridotto considerevolmente e in modo arbitrario l'importo dell'indennizzo previsto in Convenzione unica ed escluso che l'efficacia del provvedimento di revoca sia sottoposto al pagamento dell'indennizzo,  Autostrade per l'Italia sarebbe tenuta a ripagare tale ingente ammontare di debiti senza avere le risorse finanziarie necessarie".

Possibile tensione finanziaria anche dalla sola emergenza sanitaria. "Al 31dicembre 2019 i covenant relativi ai debiti finanziari verso istituti di credito delle società del gruppo risultano tutti rispettati". Ma "le tensioni finanziarie generate successivamente alla chiusura dell'esercizio dalle restrizioni normative alla mobilità conseguentialla diffusione della pandemia da COVID-19 e dai conseguenti impatti sul traffico e sui risultati delle concessionarie del Gruppo Atlantia, potrebbero generare impatti sui covenant previsti nei rispettivi contratti di finanziamento".