Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
“Un progetto serio per l’ospedale di Vignola, non spot elettorali”. Lo ha detto il consigliere regionale della Lega Simone Pelloni, commentando le recenti dichiarazioni della candidata sindaco di Vignola per il centrosinistra che ha promesso, in caso di vittoria, di trasformare l’ospedale in un presidio di primo livello, con i reparti di Ostetricia e Ginecologia, Pediatria, Cardiologia con Unità di Terapia Intensiva Cardiologica, Neurologia, Psichiatria, Oncologia, Oculistica, Otorinolaringoiatria, Urologia.
“Ho appena depositato in Regione un’interrogazione per richiedere se sia intenzione della Giunta, nel caso dell’ospedale di Vignola, derogare alla norma ministeriale sul regolamento per gli standard ospedalieri” spiega il consigliere.
“Perché allora non derogare a qualsiasi comune capodistretto della Regione lo richieda? Ricordo come la norma ministeriale N°70/2015 individua tre differenti livelli di presidi ospedalieri; tale norma, licenziata dall’allora Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, rieletta a Modena nel 2018 tra le fila del centrosinistra, e approvata dalla Conferenza Stato-Regioni presieduta dal governatore PD Stefano Bonaccini, fissa come discrimine necessario per ottenere lo status di presidio ospedaliero di primo livello, quello di essere a capo di un distretto sanitario con una popolazione minima di 150mila abitanti. Ebbene, il distretto di Vignola ne conta 90 mila”.
“Viene da chiedersi a questo punto se la candidata Sindaco del centrosinistra a Vignola sia incompetente per mancata conoscenza delle norme, dato abbastanza preoccupante per chi aspira a diventare primo cittadino, o in malafede, cosa ancora più preoccupante.
Al di là dei voli pindarici e delle boutade elettorali della candidata di centrosinistra – punge Pelloni - chiedo, più realisticamente, quando la Regione Emilia-Romagna adeguerà i locali e il personale organico dell’ospedale di Vignola alla sua classificazione attuale di “presidio ospedaliero di base”, in quanto già ora sottodimensionato rispetto agli accessi annuali al Pronto Soccorso e a tutte le varie specialità presenti tra i servizi ambulatoriali”.
“Oltre naturalmente alla realizzazione della Casa della Salute di Vignola e dell’Ospedale di Comunità (OsCo) che comportano un investimento di € 3.500.000 da parte della Regione”.
“Tengo infine a far presente come l’unica soluzione che avrebbe garantito un bacino d’utenza superiore ai 150.000 abitanti sarebbe stata la costruzione di un nuovo ospedale interprovinciale che superasse gli attuali di Vignola e Bazzano; quello sì che avrebbe potuto essere un presidio ospedaliero di primo livello, strada che tuttavia attualmente la Regione non sembra intenzionata a percorrere” conclude Pelloni.