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Atlantia, stop a trattativa con Cdp. Pronta a vendere tutta Aspi al miglior offerente

Per il cda della holding non ci sono le condizioni per chiudere con Cassa, il board si dice disponibile a cedere l’88% dell’asset tramite beauty contest

di Laura Galvagni

(REUTERS)

2' di lettura

Per il consiglio di amministrazione di Atlantia la trattativa con Cassa Depositi e Prestiti per il passaggio di Autostrade per L’italia sotto il controllo dell’ente si è fatta troppo complicata. E così il board ha preso in esame un meccanismo di valorizzazione alternativo dell’asset.

In particolare, la società ha comunicato che «allo stato si rilevano concrete difficoltà nel proseguimento positivo delle trattative, non solo per concordare la definizione di meccanismi volti alla determinazione di un valore di mercato di Aspi, ma anche per effetto di richieste avanzate da parte di Cdp su ulteriori impegni al di fuori di quanto rappresentato nella lettera del 14 luglio 2020». Lettera predisposta sulla scorta di quanto concordato con Palazzo Chigi. In ragione della «volontà della società di dare corso a quanto delineato» in precedenza, il consiglio ha ritenuto di «dover individuare - con spirito di buona fede – anche soluzioni alternative idonee comunque a giungere ad una separazione tra la società ed Autostrade per l'Italia, che diano certezza al mercato, sia in termini di tempi che di trasparenza, nonché della irrinunciabile tutela dei diritti di tutti gli investitori e stakeholders coinvolti»

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In proposito il board ha deliberato di procedere «alla vendita tramite un processo competitivo internazionale - gestito da advisor indipendenti - dell'intera quota dell'88% detenuta in Autostrade per l'Italia, al quale potrà partecipare CDP congiuntamente ad altri investitori istituzionali di suo gradimento, come già ipotizzato nella lettera».

Allo stesso tempo, ha previsto anche «la scissione parziale e proporzionale di una quota fino all'88% di Autostrade per l'Italia mediante creazione di un veicolo beneficiario da quotare in borsa, creando quindi una public company contendibile».

Le suddette due operazioni potranno essere condotte da Atlantia in parallelo, fino ad un certo punto. È già prevista una riunione straordinaria del cda di Atlantia per il 3 settembre «per esaminare e approvare il progetto di scissione».

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