Economia

Wirecard, giallo sulla fine di un manager

Christian B., ex responsabile per l'Asia della società finanziaria, è morto a Manila per cause ancora da chiarire. Sarebbe stato lui ad aiutare il presidente Marsalek nella latitanza

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BERLINO – Un’azienda ambiziosa, affari che crescono vorticosamente, connessioni politiche opache, l'ombra della malavita organizzata e poi un crac clamoroso, con i manager inseguiti da mandato di cattura: mancava solo un cadavere perché lo scandalo Wirecard prendesse tutte le caratteristiche di un giallo internazionale. E puntualmente la morte è arrivata. Christian B., ex responsabile Asia della società finanziaria, è morto a Manila in circostanze per ora non note. Il funzionario, scrive la stampa tedesca, era un uomo di fiducia di Jan Marsalek, ex presidente della società, che da giorni è latitante.

Le cause del decesso restano da chiarire. Christian B aveva 44 anni e non soffriva di gravi problemi di salute, secondo i familiari, ma era stato ricoverato in ospedale per un mancamento. La morte è avvenuta già da alcune settimane, e un giornale locale dell’Assia aveva anche pubblicato un necrologio il primo agosto scorso.

Il manager, scrive la Frankfurter Allgemeine Zeitung, non lavorava più alla Wirecard ma era diventato un partner d’affari, fondando con sua moglie Belinda una società filippina denominata “PayEasy Solutions”. Grazie alla partnership con quest’ultima, sottolinea il Financial Times, la Wirecard aveva conseguito una fetta dei suoi profitti in Asia.

Secondo fonti di stampa, Christian B. era al centro di un’inchiesta per riciclaggio da parte delle autorità filippine e sarebbe stato lui a fornire a Marsalek una robusta quantità di denaro contante per la latitanza.