La partita Autostrade

Atlantia, Tci sopra quota 10%: «Eserciteremo i diritti di voto»

di Fabio Savelli

Atlantia, Tci sopra quota 10%: «Eserciteremo i diritti di voto»

L’assemblea dei soci di Atlantia, previsto per venerdì 30 ottobre, avrebbe dovuto essere congelata se lunedì fosse arrivata una proposta vincolante per l’88% della controllata Autostrade da parte di Cassa Depositi e dei fondi esteri Blackstone e Macquarie. Così non è stato perché gli offerenti si sono dati il termine di mercoledì 28 per presentare la proposta previo un accordo tra le parti. Così l’assemblea si terrà lo stesso e il fondo attivista Tci è appena salito al 10% della holding controllata al 30% da Edizione, la scatola di famiglia Benetton. Solo l’1,2% della quota è legata a diritti di voto riferibili ad azioni mentre la restante parte , pari all’8,83%, è rappresentata da posizioni lunghe, sotto forma di equity swap, al momento prive di diritti di voto. Il primo, che è anche il più consistente (8,156%) ha scadenza il 5 agosto, il secondo (0,485%) scade il 22 settembre 2021 mentre il terzo (0,194%) scade il 14 settembre 2022.

Il fondo Tci — comunica in una nota — «non ha attualmente l’intenzione di acquistare il controllo di Atlantia» ma in quanto «socio rilevante» della holding prevede di «esercitare i suoi diritti di azionista e di continuare a mettere a disposizione della società i suoi punti di vista e le sue opinioni». In questi mesi è stato il più critico sull’accordo col governo che prevede il cambio di controllo di Autostrade ad una cordata guidata da Cassa Depositi e a soci ad essa graditi. E ha sempre appoggiato il processo dual track con il quale il board di Atlantia ha dato il via libera a alla scissione proporzionale del gestore dalla capogruppo in vista della quotazione in Borsa del veicolo. Resta, tra le opzioni, anche la vendita diretta dell’88% ed è la forma con cui dovrebbe concretizzarsi la proposta della Cassa con i fondi in un veicolo in cui l’istituto guidato da Fabrizio Palermo avrebbe il 40%. Francesco Profumo, presidente dell’associazione delle fondazioni bancarie e della Compagnia di Sanpaolo, azionista di Cdp, dice che «le infrastrutture sono una priorità e l’Italia ha bisogno di investire».

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