Reazioni

Trump, la Deutsche Bank scarica il presidente dopo i fatti di Capitol Hill

di Massimiliano Jattoni Dall’Asén

Trump, la Deutsche Bank scarica il presidente dopo i fatti di Capitol Hill

Anche la Deustche Bank scarica Donald Trump. Dopo il bann permanente del suo account Twitter e la richiesta di impeachment da perte dei dem, ora il presidente uscente degli Stati univi riceve una nuova batosta dalla banca tedesca, che è uno dei suoi principali finanziatori. Lo riporta in esclusiva il New York Times, anche se i tre soggetti protagonisti della vicenda, la Deutsche Bank, la Trump Organization e l’ufficio stampa della Casa Bianca, per ora non hanno commentato.

Ma la notizia non giunge del tutto nuova. Già la scorsa settimana, Christiana Riley, direttrice delle operazioni statunitensi di Deutsche Bank, aveva scritto un post su LinkedIn in cui condannava apertamente quanto successo a Capitol Hill, mentre Reuters aveva rivelato nel novembre scorso che la banca tedesca aveva già programmato di interrompere i rapporti con Trump alla fine delle elezioni a causa della pubblicità negativa che scaturiva dal legame con il presidente.

Con circa 340 milioni di dollari di prestiti alla Trump Organization (il gruppo gestito dai due figli di Trump), il dietrofront della Deutsche Bank è quindi il colpo più duro assestato a The Donald in questi ultimi giorni, capace di far impallidire il resto delle azioni di “sottrazione” che gli ex alleati di Trump stanno mettendo in campo: dalle università che lo stanno spogliando delle lauree ad honorem ad alcuni importanti repubblicani che hanno minacciato di lasciare il partito, all’Ordine degli avvocati dello Stato di New York che ha annunciato indagini sul suo avvocato personale, Rudolph Giuliani.

Ma i guai economici per Trump sono solo agli inizi. Più di una dozzina di grandi società americane hanno annunciato di aver sospeso le donazioni al suo comitato politico. Tra di esse spiccano la Morgan Stanley, la AT&T e la catena alberghiera Marriott, che ha detto di aver interrotto i finanziamenti a “coloro che hanno votato contro la certificazione delle elezioni” e che hanno appoggiato le dichiarazioni di Trump sui brogli elettorali (leggasi “i repubblicani del Congresso”).

ULTIME NOTIZIE DA L’ECONOMIA
>