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Genova diventa «porto digitale»: un cavo sottomarino per Vodafone (con gli americani di Equinix)

di Fabio Savelli

Genova diventa «porto digitale»: un cavo sottomarino per Vodafone (con gli americani di Equinix)

Un nuovo hub di attracco per cavi sottomarini a Genova, denominato GN1. Vodafone, che è la capofila del consorzio per gli approdi europei, farà attraccare un sistema di cavi, chiamato 2Africa, e utilizzerà la struttura dell’americana Equinix come punto di interconnessione strategico per questo sistema di cavi sottomarini. 2Africa è uno dei più grandi progetti al mondo di cavi sottomarini per le telecomunicazioni, include partner come China Mobile International, Facebook, MTN GlobalConnect, Orange, Telecom Egypt e WIOCC.

Ciò supporterà la digitalizzazione in tutto il continente africano portando una maggiore capacità, qualità e disponibilità di connettività Internet tra l’Africa e il resto del mondo. Vodafone sta gestendo tutti gli attracchi europei, insieme ad altri siti selezionati. Equinix è altrettanto un partner naturale per i sistemi di cavi sottomarini e una porta d’accesso a nuove opportunità per gli operatori del sistema e i loro clienti. Ospita 2.950 fornitori di servizi cloud e IT sulla propria piattaforma globale e può supportare i sistemi di cavi sottomarini in 40 aree metropolitane in tutto il mondo.

Secondo l’Indice di Interconnessione Globale, uno studio di mercato recentemente pubblicato da Equinix, prevede che la larghezza di banda complessiva di interconnessione — la misura della connettività privata per il trasferimento di dati tra organizzazioni — raggiungerà un tasso di crescita annuale composto del 45% (CAGR) dal 2019 al 2023, a livello globale. La crescita prevista è guidata dalla trasformazione digitale e da una maggiore richiesta da parte delle imprese di estendere la propria infrastruttura digitale da sedi centralizzate a location distribuite.

In una recente intervista al Corriere Emmanuel Becker, manager director del colosso di data center Equinix aveva sottolineato la necessità per il nostro Paese di dotarsi di «porti digitali». Punti di approdo per i cavi sottomarini a fibra ottica dove transitano i miliardi di miliardi di dati di Internet. Dove transitano gli scambi di comunicazione tra Paesi, i dati ultra-sensibili di istituzioni ed aziende strategiche. Per la particolare posizione geografica «il nostro Paese potrebbe tramutarsi nella Singapore d’Europa, una piattaforma di transito dati anche per il Medio Oriente fino all’India e verso l’Africa».

Un’opportunità storica per l’economia italiana perché i porti digitali darebbero «un accesso privilegiato a tutti questi mercati dando un vantaggio competitivo a qualunque impresa italiana in termini di export accelerando anche lo sviluppo digitale dell’Europa. Attualmente lo snodo principale che ospita la gran parte del traffico dati europeo è l’hub di Marsiglia. Molte ricerche internet finiscono quindi per transitare dalla Francia aumentando il tempo di latenza. In più realizzare hub analoghi in Italia potrebbe portare lavoro. Perché le aziende hanno bisogno di personale qualificato attorno a questi snodi strategici di connettività». Da qui il progetto Genova co n Vodafone,

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