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Generali, dopo l’Opa su Cattolica ora punta all’olandese NN

di Redazione Economia

Generali, dopo l'Opa su Cattolica ora punta all'olandese NN

Le Generali si fanno avanti per NN Investment Partners, società di gestione del risparmio che fa capo al gruppo assicurativo olandese NN, con oltre 300 miliardi di euro di asset, rappresentati in buona parte dai premi raccolti nel business vita dalla sua controllante. Ad aprile NN aveva comunicato l’avvio di una «revisione delle opzioni strategiche» a disposizione per la sua controllata, che spaziavano da una fusione a una vendita parziale, a una joint-venture.

La gara con gli altri big

Secondo l’agenzia Bloomberg, le Generali avrebbero presentato una offerta iniziale per l’asset manager, che interesserebbe però anche ad Allianz, a Ubs, a Dws, società di gestione del risparmio di Deutsche Bank, e altri diversi gestori internazionali, europei e statunitensi. NN Investment Partners potrebbe valere circa 1,5 miliardi di euro, ma l’impegno potrebbe essere ridotto, con un accordo di cooperazione con NN che potrebbe mantenere una quota di minoranza. «L’attuale revisione punta a esaminare le opportunità di creare una più grande piattaforma che permetta a NN IP di accelerare la sua crescita. Nel considerare le diverse alternative strategiche, un focus particolare sarà dato a come NN IP possa continuare a dare la migliore offerta di investimento e di servizio al business assicurativo di NN e ai clienti dell’asset management», aveva spiegato due mesi fa la compagnia olandese, spinta a un riesame della partecipazione in NN Investment Partners dal fondo Elliott, che ne chiedeva uno scorporo allo scopo di creare valore per gli azionisti. L’acquisizione sarebbe compatibile con le disponibilità di investimento di Generali, che da diversi anni punta a crescere nell’asset management.

Cattolica viaggia sopra il prezzo Opa

Il Leone dispone di oltre un miliardo da impegnare nell’M&A anche dopo l’annuncio, all’inizio di questa settimana, dell’Opa su Cattolica, per la quale ha messo in conto di spendere fino a 1,18 miliardi di euro a patto di non dover ritoccare il prezzo di 6,75 euro offerto per le azioni della compagnia veronese. Una eventualità in cui la Borsa continua a credere, come dimostra l’apprezzamento del titolo di Cattolica salito anche il 3 giugno (+1,1% a 7,16 euro) e stabilmente al di sopra del prezzo dell’Opa. A breve la compagnia guidata da Carlo Ferraresi nominerà i suoi advisor, con Kpmg e Goldman Sachs in pole position. L’Ppa non avrà ripercussioni negative per il merito di credito del Leone, secondo Fitch, che ha confermati i rating di Generali con outlook stabile. L’acquisizione, ha spiegato l’agenzia Usa, sarebbe «neutrale» per la capitalizzazione, la leva finanziaria e il profilo di rischio di investimento di Generali che grazie a Cattolica «rafforzerebbe la posizione di mercato in Italia» e la «diversificazione» da vita.

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