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Juventus, ipotesi aumento di capitale dopo il calciomercato

Le casse della società bianconera, causa Covid e conti in rosso ormai da quattro anni, richiedono risorse. L'entità decisa dopo il calciomercato

di Carlo Festa

(GettyImages)

2' di lettura

Ipotesi aumento di capitale per la Juventus Fc. Al momento non sarebbe stato avviato alcun processo, ma l’indiscrezione comincia a circolare nell’ambiente delle banche d’affari.

Le casse della società bianconera, causa Covid e conti in rosso ormai da quattro anni, richiedono risorse: così l’azionista Exor, assieme al club (i portavoce della holding della famiglia Agnelli e del club,contattati, non commentano i rumors di mercato), starebbero valutando la situazione, in attesa di capire, una volta terminata la campagna trasferimenti e le possibili plusvalenze, quale saranno le esigenze di cassa e l’entità dell’operazione con la quale la società si potrebbe nuovamente rivolgere al mercato, dopo aver già fatto una ricapitalizzazione da 300 milioni di euro nel gennaio 2020, la più alta nella storia della società bianconera.

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Un valore della nuova possibile ricapitalizzazione non è al momento preventivabile, anche se - in base alle indiscrezioni - si parla di una cifra compresa tra 300 e 400 milioni, quindi a un livello simile all’ultima operazione di iniezione di risorse. La holding Exor sottoscriverebbe dunque, pro quota, il possibile aumento. Restano da definire anche i tempi, sebbene secondo le indiscrezioni bisognerà arrivare alla fine del calcio mercato per avere una situazione più chiara e prendere una decisione definitiva.

Secondo i rumors, sarebbero stati studiati altri strumenti, come ad esempio un prestito convertibile. Ma questa possibilità sarebbe stata esclusa a priori, in quanto la Juventus ha già debiti finanziari netti (a fine 2020) per 357,8 milioni.

E sarebbe stata sondata anche la possibilità di un ingresso in minoranza di un socio finanziario, ma poi anche questa opzione, troppo complessa, sarebbe stata esclusa. Si sarebbe trattato di una strada parallela a quanto successo oltre venti anni fa, quando i libici della Lafico (Lybian Arab Foreign Investment Company) erano in minoranza nel capitale a fianco dell’avvocato Gianni Agnelli.

La Juventus, del resto, anche nell’ultimo esercizio chiuderà in perdita. Il Covid, l’investimento fatto su Ronaldo (costato 115,5 milioni, il portoghese pesa ogni anno sui conti per 86,2 milioni), il monte ingaggi a livelli troppo elevati, stanno incidendo in maniera sensibile. Il club ha chiuso la semestrale con una perdita netta di 113,7 milioni di euro, più che raddoppiata rispetto ai -50,3 milioni dello stesso periodo dell’esercizio precedente. Andrea Agnelli ha provato a giocare la carta della Super Lega assieme a Barcellona e Real Madrid, anch’essi in affanno. Ma l’entrata a gamba tesa dell’Uefa ha fermato tutto. E ora i conti vanno fatti con una possibile ricapitalizzazione.

Per approfondire

La Juventus, tra conti in rosso e l'ingresso (smentito) di un fondo

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