DIGITALIZZAZIONE DELLE IMPRESE

Alibaba:«La domanda di prodotti italiani cresce più dell’offerta»

di Rita Querzè

Alibaba:«La domanda di prodotti italiani cresce più dell'offerta»

Nel 2020 le aziende italiane presenti su Alibaba sono più che raddoppiate: +150%. Nonostante ciò, la domanda di made in Italy sulla piattaforma creata da Jack Ma nel 1999 cresce più velocemente dell’offerta. «I buyer globali che cercano italianità sono aumentati del 250% — spiega Luca Curtarelli, responsabile Sviluppo Italia di Alibaba.com —. Sono cresciute inoltre del 96% le richieste di preventivi ai fornitori italiani. Segno che il generico interesse si trasforma spesso in business. I prodotti italiani venduti tramite la piattaforma hanno registrato, anno su anno, un incremento del 107%».
Nell’anno della pandemia Alibaba.com ha organizzato vere e proprie fiere online.
«Il primo esperimento lo abbiamo fatto a maggio 2020 e ha riguardato il settore dell’arredamento. Il risultato è andato oltre le aspettative: 150 mila visitatori al giorno, circa 1.300 espositori. Abbiamo creato virtual room e sistemi di match meeting per fare incontrare imprese e bayer. Alla fine in un anno abbiamo organizzato 28 manifestazioni fieristiche virtuali in diversi settori».
Andrete avanti su questa strada?
«Si certo. Nei prossimi dodici mesi abbiamo calendarizzato una serie di manifestazioni. A ottobre in particolare lanceremo la Made in Italy expo, la prima fiera virtuale dell’italianità. Le aziende italiane saranno nella nostra home page e potranno contare sull’attenzione di 15 milioni di utenti unici al giorno».
Gli operatori del business fieristico in presenza potrebbero non prendere bene questo attivismo...
«La nostra è un’attività complementare, le fiere virtuali non sostituiscono quelle in presenza. Anzi, esistono spazi per sinergie come dimostra l’accordo che abbiamo siglato nel 2020 con Bologna fiere».
Quanti sono i buyer su Alibaba.com?
«Siamo il marketplace business to business leader nel mondo. Alibaba.com funziona come una grande fiera online, aperta 365 giorni l’anno, 24h su 24; raggiunge 190 Paesi, con 200mila aziende esportatrici registrate e 26 milioni di buyers attivi».
A quali Paesi appartengono? Solo Cina e Asia?
«No, siamo una piattaforma globale, più della metà vengono dall’Europa e dal Nord America. Tra i primi Paesi di provenienza India, Brasile, Australia, Russia, Turchia, Pakistan, Arabia».
In quali settori le aziende italiane su Alibaba sono cresciute di più? «Agricoltura, food and beverage, arredamento, abbigliamento. Ma anche metalmeccanica, chimica, plastica e gomma. E poi calzaturiero e moda. Dal lato dei buyer è forte l’interesse anche per le imprese della cosmesi».
Quanto costa a un’impresa essere su Alibaba?
«Per essere online si paga una fee di membership d’ingresso di poche migliaia di euro. Mettiamo poi a disposizione una serie di servizi, dalle traduzioni al data analytics, oltre alla possibilità di farsi pubblicità sulla piattaforma. Ma tutto questo è a discrezione dell’impresa».

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