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Pirelli in coda a Ftse Mib, pesa downgrade Goldman Sachs

Rivista al ribasso la valutazione da «neutral» a «sell», con un obiettivo di prezzo abbassato da 4,80 a 4,70 euro per azione. Gli analisti attendono una possibile rotazione sul comparto pneumatici

di Stefania Arcudi

2' di lettura

Seduta in deciso calo per Pirelli & C che, con un ribasso arrivato a superare i 3 punti è in coda al FTSE MIB. A pesare sul titolo è il giudizio di Goldman Sachs, che ha rivisto al ribasso la valutazione da «neutral» a «sell», quindi un'indicazione di vendita, con un obiettivo di prezzo abbassato da 4,80 a 4,70 euro per azione. Gli analisti, che prevedono una rotazione sui titoli del settore pneumatici, hanno comunque lasciato invariato a «neutral» il rating sulla rivale francese di Pirelli, Michelin, il cui target price è stato aumentato da 130 a 136 euro per azione. «Riteniamo che le pressioni sul mercato degli pneumatici per vetture per passeggeri rappresentino un vento contrario per Pirelli, mentre ci aspettiamo di vedere benefici per Michelin dall'aumento del capex nel settore delle attrezzature per il comparto minerario», hanno scritto in una nota.

Goldman Sachs fa notare che i produttori europei di pneumatici hanno avuto performance del 20% migliori rispetto ai produttori di componenti per auto negli ultimi tre anni, ma si potrà assistere a un cambiamento ciclico: «La sovraperformance può essere attribuita alla preferenza degli investitori per i titoli degli pneumatici, che sono relativamente difensivi, visto che generano il 75% delle vendite con la sostituzione di gomme usurate. Tuttavia, prevediamo un periodo di prevedibile e solido aumento della produzione, con un minore margine di sostituzione, tanto più che i volumi sono già ai livelli del 2019», hanno detto. Un altro elemento è quello dei prezzi delle materie prime, che sono cresciuti in modo significativo negli ultimi sei mesi e la maggior parte dei produttori di pneumatici hanno risposto annunciando aumenti dei prezzi a livello globale: «Il tema riguarda sia Michelin sia Pirelli e prevediamo un impatto positivo dal rapporto tra price/mix e materie prime nel corso dell'anno. Tuttavia crediamo che questa dinamica sia ben compresa dal mercato e si rifletta già nelle stime», si legge.

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Infine, gli analisti di Goldman fanno notare che sia Michelin sia Pirelli «sono fortemente esposte al segmento pneumatici premium, un segmento che ha ampiamente fatto meglio del mercato. Tuttavia, le maggiori prospettive di crescita e una redditività attraente hanno portato a un forte aumento della capacità produttiva negli ultimi tre anni e hanno fatto scendere i livelli di utilizzo di questo tipo di pneumatici a circa l'80%, mettendo sotto pressione le opportunità sui margini».

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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