BaFin: origine storia e sviluppo dell'Authority tedesca di Borsa | Investire.biz

BaFin: origine storia e sviluppo dell'Authority tedesca di Borsa

22 lug 2021 - 17:30

05 dic 2022 - 17:50

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Cosa è la BaFin? Quali sono le sue funzioni principali e i suoi organi? Vediamo insieme l'origine, la storia e lo sviluppo dell'Authority tedesca di Borsa

La BaFin è l'Autorità federale di vigilanza finanziaria tedesca. Il termine BaFin è l'abbreviativo di Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht. L'istituzione esercita il controllo nei confronti di 2.700 banche, 800 società finanziarie, più di 700 imprese di assicurazione, oltre 6.000 fondi d'investimento e più di 30 fondi pensione, in maniera del tutto indipendente ma con la supervisione del Ministero della Finanze tedesco. La sede in cui svolge l'attività si trova sia a Bonn che a Francoforte. In questo momento il Presidente della BaFin è Felix Hufeld.

 

BaFin: funzioni principali

L'obiettivo principale della BaFin è quello di mantenere la stabilità del mercato finanziario, per questo l'organismo di vigilanza si colloca come intermezzo tra gli investitori che impiegano il loro capitale negli strumenti finanziari, gli emittenti dei valori mobiliari e gli intermediari che svolgono un servizio per entrambi. In tale contesto, le funzioni dell'Authority possono essere suddivise come segue:

 

  • mantenimento dell'integrità del sistema finanziario attraverso la lotta al riciclaggio di denaro. In questo ambito, la BaFin gestisce un sistema informatico centralizzato mediante cui raccoglie tutti i dati e le informazioni delle istituzioni finanziarie che operano in Germania;
  • Vigilanza sulle banche. Facendo riferimento al Testo Unico Bancario tedesco, la BaFin dà l'autorizzazione alla costituzione di nuove banche tenendo conto dei requisiti patrimoniali, professionali ed etici degli istituti di credito. Durante l'esercizio dell'attività, questi ultimi sono costantemente vigilati in collaborazione con la Bundesbank affinché vengano soddisfatti in particolar modo i parametri di solvibilità e liquidità. Il mancato rispetto delle condizioni finanziarie fornisce alla BaFin la facoltà di infliggere avvertimenti, multe, il ritiro della licenza bancaria e sanzioni anche penali;
  • Vigilanza sulle assicurazioni. La BaFin si appoggia alla Legge sulla Supervisione delle Assicurazioni per approvare le licenze assicurative ed esercitare la supervisione durante l'attività delle compagnie che operano nel settore, ivi compresi le holding e le assicurazioni. Le società che invece esercitano in una sola provincia sono controllate dalle Autorità del luogo.
  • Monitoraggio sui mercati tedeschi dei titoli e dei derivati. In conformità con il Securities Trading Act, l'Autorità tedesca raccoglie tutte le informazioni sui titoli negoziati, sulle società quotate e sui partecipanti ai mercati finanziari. L'obiettivo è quello di prevenire e combattere fenomeni di manipolazione del mercato, come l'insider trading e l'aggiotaggio, in modo da garantire la massima trasparenza. La BaFin al riguardo può effettuare interrogatori, sospensioni, divieti di negoziazione di alcuni strumenti finanziari e, in casi estremi, citazioni in giudizio.
  • Pronunciamenti su fusioni e acquisizioni. Nell'ambito del Securities Acquisition and Takeover Act, l'istituto tedesco effettua un controllo sulle situazioni di monopolio, ricevendo il prospetto degli attori interessati.

 

BaFin: struttura organizzativa

L'organo principale della BaFin è costituito da un Consiglio direttivo che si basa su 4 pilastri: divisione titoli, vigilanza bancaria, vigilanza amministrativa e aree interfunzionali e di amministrazione interna.

In appoggio vi sono delle sezioni che riguardano la modellazione del rischio, il riciclaggio e le responsabilità internazionali. Tutta la struttura organizzativa è finanziata dai contributi richiesti agli enti vigilati, in funzione del totale dell'attivo.

 

BaFin: origini, storia e sviluppo

La BaFin è nata il 1° maggio 2002 a seguito della Legge tedesca sui servizi finanziari e l'integrazione del 22 aprile dello stesso anno. Con l'introduzione della BaFin si è operata una fusione delle 3 agenzie di vigilanza che allora esercitavano il controllo sui mercati, ovvero: l'Ufficio federale di vigilanza bancaria, l'Ufficio federale di vigilanza sul commercio dei titoli e l'Ufficio federale di vigilanza sulle assicurazioni. In questo modo si è ottenuto un regolatore integrato che abbracciasse tutti i mercati attraverso un controllo nazionale uniforme.

L'anno dopo la BaFin è stata investita di maggiori responsabilità riguardo le banche, allorché la modifica della Legge bancaria ha fornito il compito all'organo di controllo di raccogliere informazioni più dettagliate sugli istituti di credito che operano nei mercati finanziari. Lo scopo era quello di migliorare la reputazione del sistema bancario e nel contempo di aumentare la tutela nei confronti dei clienti.

Già da subito però sono emerse delle gravi carenze nel sistema di controllo dell'istituto, al punto che l'esame della Cobienza federale nel marzo 2004 ha rilevato che la struttura interna dell'Authority era insufficiente.

Nel 2006 la BaFin è stata coinvolta nello scandalo dell'appropriazione indebita da parte di un suo funzionario, Michael Raumann, capo della tecnologia dell'informazione. Il Tribunale distrettuale di Bonn ha emesso nei confronti di Raumann una condanna penale per essersi intascato 4 milioni di euro e ha contestato all'Autorità tedesca di aver effettuato controlli inesistenti.

La Grande Crisi del 2008 ha spinto la BaFin ad adottare provvedimenti simili a quelli effettuati dalla SEC negli Stati Uniti, ossia il divieto di vendita allo scoperto di alcuni titoli finanziari. L'atto ha riguardato per la precisione 11 società quotate: Aareal Bank, Allianz, AMB Generali, Commerzbank AG, Deutsche Bank, Deutsche Börse, Deutsche Postbank, Hannover Re, Hypo Real Estate, MLP AG e Munich Re. Tutto quanto è perdurato fino al 31 gennaio 2010, quando si è deciso che non vi fossero più le condizioni per un rinnovo.

La tempesta finanziaria del maggio di quell'anno relativa ai debiti sovrani dell'Eurozona ha riportato la BaFin sulle proprie posizioni e, per evitare il default degli 11 istituti finanziari, ha ripristinato il divieto. In più è stato deciso di vietare lo short selling fino al 31 marzo 2011 riguardo i credit default swap sui titoli di Stato dei Paesi europei finiti sotto attacco speculativo.

Nel 2020 è scoppiato lo scandalo Wirecard. La società delle carte di credito ha fatto sparire 2 miliardi di dollari attraverso una frode contabile che avrebbe coinvolto fiduciarie e altri intermediari. Il titolo in Borsa ha perso in pochi giorni quasi interamente il suo valore.

Immediatamente la Commissione Europea ha incaricato l'ESMA a mettere il naso sull'operato della BaFin per far luce sulla vicenda. A novembre dello stesso anno, l'Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e dei Mercati ha pubblicato un rapporto in cui ha portato a galla tutta una serie di mancanze a livello legale e procedurale proprio della BaFin nella torbida questione.

Lo studio ha fornito un assist anche alla Magistratura di Francoforte nell'aprile 2021 per avviare un'inchiesta penale sulle responsabilità dell'organo di controllo tedesco in merito alla supervisione di Wirecard.

A marzo del 2021 la BaFin è stata tirata in ballo anche nel crac di Greensill, la società di servizi finanziari anglo-australiana. Le accuse rivoltole in tal caso riguardano Greensill Bank, la controllata tedesca di Greensill Capital, su cui l'Autorithy non si sarebbe mossa in maniera tempestiva per evitare che la situazione sfuggisse di mano. Le critiche sull'operato della BaFin si sono amplificate allorché due grandi banche tedesche si sono trovate esposte al default: la Commerzbank e la Deutsche Bank. Gli atti sono ancora in fase di risoluzione.

 

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