Il fondo Cerberus pronto a salire in Commerzbank fino al 21%

L’ingresso dei liberali Fdp nel prossimo governo di coalizione a tre partiti in Germania, altamente probabile in base alle attuali intenzioni di voto, potrebbe aprire la porta all’acquisizione da parte del fondo Usa Cerberus della quota al 15,6% in Commerzbank posseduta dal ministero del Tesoro tedesco. L’autorevole quotidiano Handelsblatt ha riportato ieri che Cerberus, attuale azionista di Commerz con una quota leggermente sopra il 5% come BlackRock capital, avrebbe manifestato privatamente l’intenzione di essere pronto a rilevare la quota in mano al Tesoro della seconda banca privata tedesca, sfruttando un rimescolamento delle carte politiche dopo le elezioni.

La notizia, che non ha trovato conferme ufficiali, ha comunque leggermente mosso il mercato e il prezzo di Commerz alla Borsa di Francoforte è salito in mattinata fino a 5,66 euro per poi chiudere in lieve rialzo a 5,49 euro (+1%). A questi livelli, l’investimento di Cerberus resta disastroso: il fondo Usa è entrato in Commerz nel luglio 2017 e da allora il prezzo del titolo in Borsa si è quasi dimezzato. Questo tipo di investimento viene riesaminato dopo cinque anni e dunque i tempi sono maturi per Cerberus, che negli anni ha continuamente criticato il management.

Ora la scommessa politica di Cerberus è altrettanto ardita: una rapida dismissione della partecipazione pubblica in Commerzbank potrebbe essere possibile solo se l’attuale leader Fdp Christian Lindner divenisse ministro delle Finanze. Ma questo è altamente improbabile. I liberali hanno più volte sollecitato l’uscita dello Stato da Commerzbank, una banca con alti costi e bassa redditività e in ristrutturazione e trasformazione da anni. Tuttavia, resta da vedere se entrando al governo come il partner più junior, la voce Fdp sarà ascoltata su questa spinosa questione. Il Tesoro ha investito circa 5 miliardi nella partecipazione-salvataggio in Commerz, all’epoca della Grande Crisi Finanziaria: ad oggi la quota vale circa 1 miliardo e la perdita per le casse dello Stato a questi livelli è troppo elevata per il ministro delle Finanze di qualsiasi partito. Il socialdemocratico Olaf Scholz, attuale ministro del Tesoro, è favorevole in teoria a questo disinvestimento ma a un prezzo più conveniente per i contribuenti. Il tentativo di fusione Deutsche bank-Commerz imbastito con il benestare di Scholz è intanto fallito. Ma gli esperti del settore prevedono che il nuovo governo di coalizione a tre (che sia Semaforo Spd, Verdi, Fdp o Giamaica Cdu-Csu, Verdi, Fdp o Germania Cdu-Csu, Spd, Fdp, riapra il dossier Commerzbank per tentare una nuova fusione, nella direzione del consolidamento bancario sollecitato dalle autorità di vigilanza.

Commerzbank intanto si concentra sui suoi compiti a casa, sotto la guida del nuovo ceo Manfred Knof, 55 anni (ex-Allianz ed ex-Deutsche bank) che ha lanciato un drastico piano: il taglio di 10.000 dipendenti a tempo pieno entro il 2024 e la chiusura di 340 filiali in Germania. Gli analisti prevedono che l’utile netto sarà negativo anche quest’anno, dopo il rosso del 2020. I profitti dovrebbero tornare nel 2022 e il RoTE dovrebbe salire dallo 0,3% atteso nel 2021 al 5% nel 2024, stando agli analisti. Sotto il profilo del capitale prudenziale, Commerzbank è solida: il CET1 (tenuto conto di tutte le normative) è previsto al 13% quest’anno e in crescita.

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