I timori legati al crac del colosso immobiliare cinese Evergrande si fanno sentire anche sul Bitcoin e le altre valute digitali all'inizio dell'ultima settimana di settembre. Così, se già le Borse, Piazza Affari compresa, si muovono con decisione al ribasso nella seduta di lunedì 20 settembre, anche il Bitcoin viaggia in flessione: nel pomeriggio italiano, la criptovaluta cede il 7,5% a 43.950 dollari, dopo avere aperto la sessione di mercato a 47.221 e dopo avere toccato un minimo giornaliero a 42.761 dollari. Cali ancora più importanti per Ethereum, che lascia sul campo il 9% a 3.061,5 dollari, dopo avere aperto a 3.333 e dopo avere raggiunto un minimo intraday a 2.951,15 dollari.

E mentre aumenta il clima di incertezza e gli investitori prendono distanza dalle Borse, come sottolineano analisti e addetti ai lavori anche in vista delle prossime decisioni delle banche centrali e in particolare della Fed statunitense, si registra un “ritorno all'oro”, classico bene rifugio le cui quotazioni, quest'estate, si erano allontanate dai massimi di maggio. Così, sempre nel pomeriggio italiano, il prezzo del metallo giallo ha ritrovato area 1.766 dollari l'oncia.

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