Tutti pazzi per i chip. StM verso il raddoppio dell’utile

Mentre le Case automobilistiche sgomitano per assicurarsi gli indispensabili chip, i produttori di semiconduttori aggiornano le previsioni dei ricavi e degli utili. Stamattina Taiwan Semiconductor (TSMC), il principale produttore di chip al mondo, ha alzato la sua previsione di crescita del fatturato per l’anno 2021 da +20% a +24%, specificando che i maggiori ricavi sono favoriti dalla forte domanda proveniente da diversi settori dell’industria di consumo.

“Ci aspettiamo che la capacità di TSMC rimanga molto “tirata” nel 2021 e per tutto il 2022”, ha detto l'amministratore delegato C.C. Wei in una conference call. L'utile netto dell'azienda nel terzo trimestre è salito di circa il 14% a 156,25 miliardi di dollari taiwanesi (5,6 miliardi di dollari), battendo le aspettative. I ricavi sono saliti di circa il 16% a 414,67 miliardi di dollari, rimanendo appena al di sotto delle stime.

E’ in questo quadro di grande attenzione al settore che StM, il principale produttore europeo di chip, si prepara ad annunciare i risultati del terzo trimestre. L’appuntamento con analisti e investitori è per il 28 ottobre. Gli analisti si aspettano dal gruppo italo-francese un aumento dei ricavi del 23% e un raddoppio dell’utile rispetto allo stesso periodo del 2020. Nel dettaglio, i ricavi dovrebbero raggiungere il 3,2 miliardi di dollari e il risultato netto i 512 milioni di dollari. Il margine operativo è previsto in crescita al 18% dal 12,4% del terzo trimestre 2020.

La settimana scorsa Barclays ha confermato su StM la raccomandazione Buy e il target price di 44 euro. Fra gli analisti prevalgono le raccomandazioni di acquisto con 16 giudizi Buy su 23 e un target price medio di 44 euro, che implica un upside per il titolo del 23%.

Al prezzo attuale di 36,2 euro, StM capitalizza 37,6 miliardi di dollari (32,5 miliardi di euro), pari a tre volte il fatturato previsto per il 2021 (12,5 miliardi di dollari). Taiwan Semiconductor capitalizza 9,3 volte il fatturato.

Un mese fa, il 15 settembre, StM ha segnato in Borsa il massimo degli ultimi 19 anni (dal 2002) a 40,4 euro. Da allora il titolo è sceso di circa il 10%. Dall’inizio dell’anno la performance è +18%.