(Teleborsa) - Il Piano strategico di lungo periodo di
Snam vede l'affermazione del Gruppo
fra i grandi protagonisti della transizione energetica in atto, con l'obiettivo di contribuire a sviluppare il sistema energetico del futuro, competitivo, sicuro e a zero emissioni nette. Il raggiungimento degli obiettivi climatici globali richiederà, nei prossimi 30 anni, significativi investimenti nella decarbonizzazione del settore energetico. Si prevede quindi un nuovo “superciclo” di investimenti pubblici e privati di circa 100-150 trilioni di dollari al 2050 concentrati su rinnovabili, idrogeno, cattura e stoccaggio Co2.
L'amministratore delegato
Marco Alverà ha affermato "con il nuovo piano al 2025 e la visione al 2030 proseguiamo e acceleriamo l’evoluzione di Snam".
"Snam si focalizzerà progressivamente su
tre macro aree di attività: trasporto, stoccaggio e nuovi progetti nell’idrogeno e nel biometano", ha spiegato il numero uno del Gruppo, aggiungendo "puntiamo a diventare un’azienda di infrastrutture ‘multi-commodity’. Svolgeremo un ruolo centrale in un decennio decisivo per la transizione energetica, con l’obiettivo di cogliere nuove opportunità di sviluppo in Italia e all’estero, facendo leva sul ruolo abilitante delle infrastrutture per raggiungere un’economia a zero emissioni nette".
"Prevediamo nel medio termine - ha anticipato - la realizzazione della
prima rotta di trasporto di idrogeno da Nord Africa e Sud Italia ai punti di maggiore domanda, dando in prospettiva all’Italia un ruolo di hub per le energie rinnovabili prodotte in Nord Africa e Medio Oriente. Punteremo sempre più sullo stoccaggio e aumenteremo i nostri investimenti nei gas verdi. Ridurremo le emissioni legate alle nostre attività raggiungendo
l’obiettivo aziendale del net zero al 2040 ed estenderemo l’impegno di riduzione anche a società partecipate e fornitori con un nuovo target al 2030 sulle emissioni Scope 3. In questo percorso continueremo a
garantire ritorni interessanti ai nostri azionisti e a dare
centralità ai temi ESG nelle nostre scelte strategiche, in linea con il nostro purpose e a beneficio di tutti gli stakeholder”.
Vision 2030 punta su gas verdi e idrogenoLa
vision al 2030 vede l'azienda attiva nei progetti di
trasporto e stoccaggio di gas naturale, sullo sviluppo dei
gas verdi e sui
nuovi trend della transizione energetica, con
investimenti per complessivi 23 miliardi di euro nel periodo 2021-2030 in tre aree di crescita: reti energetiche, stoccaggio di energia e progetti green.
In particolare, sulle
reti di energia, l'azienda prevede di investire fino a
15 miliardi di euro, di cui 12 nel trasporto di gas naturale e biometano (rete esistente H2 Ready) e 3 nel trasporto di idrogeno. Quest’ultimo investimento riguarderà il "repurposing" di 2.700 km di rete da Mazara del Vallo a Passo Gries e Tarvisio per il trasporto di idrogeno dall’Italia verso le aree del Nord Europa. Quanto allo
stoccaggio prevede di investire fino a
5 miliardi di euro, di cui 3 miliardi nello stoccaggio di gas naturale e biometano e 2 miliardi in nuovo stoccaggio di energia (inclusi idrogeno, anidride carbonica, gas naturale e biometano). Quanto ai
nuovi progetti green saranno investiti fino a
3 miliardi di euro per sviluppare iniziative di scala nell’idrogeno e nel biometano.
Questi investimenti potranno generare
ritorni regolati (reti di energia e stoccaggio gas)
"low double/high-single digit" con un modello contrattualizzato (stoccaggio di energia e progetti green). Snam stima una
crescita media annua (CAGR) dell
’EBITDA tra il 6% e l’8% dal 2022 al 2030.
Il piano 2021-2025Il piano 2021-2025 prevede
investimenti per 8,1 miliardi di euro, con un incremento complessivo di circa 700 milioni rispetto ai 7,4 miliardi di euro del piano 2020-2024. la gran parte sarà concentrata sulle infrastrutture
"H2 ready” ed i
progetti green Il piano prevede infatti la manutenzione, l’ammodernamento e lo sviluppo dell'infrastruttura, investimenti per il net zero e l’accelerazione della transizione energetica. Gli investimenti allineati alla tassonomia europea sono pari al 47% del totale (in aumento rispetto al 40% del precedente piano). Le attività regolate sono sostanzialmente coerenti con il piano precedente anche se con un diverso mix.
Gli investimenti nelle
reti di energia in Italia ammontano a
5,6 miliardi di euro (5,8 miliardi nel precedente piano) per l’ammodernamento della rete, anche in ottica "H2 ready" e
per raggiungere l’obiettivo net zero, incluso l’avvio della conversione delle prime tre centrali di compressione in dual fuel, l’avvio della realizzazione della pipeline virtuale per la Sardegna e dei primi tratti di rete, oltre ai consueti interventi di manutenzione. Il piano di investimenti prevede anche nuovi allacciamenti legati alla transizione energetica.
Gli investimenti nello
stoccaggio di energia ammontano a
1,2 miliardi di euro, in aumento significativo rispetto a 900 milioni del precedente piano, grazie alla
conversione di tre centrali di compressione in dual fuel, la realizzazione e ammodernamento di pozzi per lo stoccaggio di gas, la sostituzione e adeguamento di alcuni componenti e le attività di manutenzione.
Relativamente agli investimenti per
l’adattamento dell’infrastruttura in ottica "H2 ready", a oggi la quasi totalità dei metanodotti di Snam è in grado di trasportare fino al 100% di idrogeno in base alla normativa ASME B31.12. Circa il 70% dei metanodotti può trasportare idrogeno puro con nessuna o limitate riduzioni rispetto alla massima pressione di esercizio, mentre circa il 30% necessita di riduzioni più significative.
Per il periodo 2021-2025 gli investimenti di Snam nelle
attività per la transizione energetica ammonteranno a circa
1,3 miliardi di euro (al netto di circa 200 milioni di euro di possibili grant, di cui 100 milioni di euro nell’idrogeno e 100 milioni di euro nel biometano), in crescita rispetto ai 700 milioni che il precedente piano aveva destinato a queste attività. Si prevede che i nuovi business possano contribuire all’EBITDA annuo del Gruppo per 150 milioni di euro nel 2025, con progetti che a regime genereranno circa 180 milioni di EBITDA.
Target al 2025 Nel periodo 2021-2025, Snam prevede di raggiungere una
crescita sostenibile dei principali indicatori. La
guidance sull’utile netto del 2022 è di un risultato sostanzialmente
in linea con quello 2021 a parità di costo medio ponderato del capitale (WACC). Il piano ipotizza un impatto sull’utile netto 2022 dalla revisione del WACC di circa 85 milioni di euro e sull’EBITDA di 120 milioni di euro.
Il livello atteso di
indebitamento finanziario netto
a fine 2022 è pari a circa 14,8 miliardi di euro, tenuto conto degli investimenti previsti nell’anno di 1,5 miliardi di euro, dell’assorbimento di circolante di 0,3 miliardi, di esborso per l’acquisizione di TTPC/TMPC di 0,4 miliardi e di 0,6 miliardi di contributo positivo derivante dall’ottimizzazione della struttura di capitale di una partecipazione e della conversione di un bond convertibile.
La
RAB tariffaria raggiungerà
21,4 miliardi di euro nel 2022.
Rispetto al periodo di piano si prevede una
crescita media annua (CAGR): di
oltre il 2,5% della RAB 2021-2025 (oltre il 3,5% tra il 2025 e il 2030 con ulteriori opportunità di upside derivanti dallo sviluppo di una infrastruttura a idrogeno);
del 3% dell’utile netto 2022-2025;
del 4,5% dell’EBITDA 2022-2025;
del 5% del dividendo per azione fino al 2022, con ulteriore 2,5% di crescita minima nel periodo 2022-2025.
Per De Nora possibile IPO Nel corso dell’ultimo anno, Snam ha investito in
De Nora, leader globale nelle tecnologie sostenibili. La società continua a generare risultati in crescita e migliori delle aspettative ed è posizionata in modo ideale per diventare un operatore di riferimento nel settore dell’idrogeno grazie alle proprie competenze e facendo leva anche sulla partnership con TKUCE, joint venture con ThyssenKrupp, della quale detiene il 34% e per la quale ha diritto di nomina del Chief Technology Officer.
De Nora
prevede di chiudere il 2021 con oltre
600 milioni di euro di ricavi, in crescita del 20% circa rispetto al 2020 e sta sviluppando una promettente pipeline di iniziative idrogeno.
Snam supporterà De Nora nella
realizzazione di una Gigafactory italiana di elettrolizzatori per la produzione di idrogeno verde, per la quale è stata presentata richiesta nell’ambito del programma IPCEI. Sia De Nora che la partnership con TKUCE hanno oggi una capacità installata per produrre elettrolizzatori di 1 GW ciascuno.
L’investimento di Snam in De Nora è di circa 450 milioni di euro (incluso il valore attribuito alla quota nella JV con TKUCE) per una quota di circa il 35,6%, con l’obiettivo di supportare la società nella
futura fase di crescita, che potrebbe
prevedere una IPO nel corso del 2022, compatibilmente con le condizioni di mercato.