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Piazza Affari chiude debole, UniCredit top performer

03 dicembre 2021 | 18.18
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(Fotogramma)
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In positivo nel corso della prima parte, Piazza Affari nel pomeriggio è stata spinta al ribasso dalle indicazioni contrastanti arrivate dal mercato del lavoro statunitense: nel mese di novembre il saldo delle buste paga nei settori non agricoli (c.d. non-farm payrolls) ha fatto segnare un incremento di 210 mila unità, meno della metà rispetto al consenso, mentre il tasso di disoccupazione, atteso in calo dal 4,6 al 4,5 per cento, è arretrato al 4,2%.

“Dal punto di vista del mercato azionario, il fatto che il ritmo di crescita dei posti di lavoro sia stato moderato è un aspetto positivo, in quanto potrebbe raffreddare la crescita dei salari e quindi l'inflazione, che è il rischio principale per la valutazione del mercato azionario”, ha commentato Matt Peron, direttore della ricerca di Janus Henderson. “Quindi, a conti fatti, il mercato probabilmente accoglierà il rapporto di buon grado, specialmente alla luce della recente robustezza di altri indicatori economici”.

A Piazza Affari il Ftse Mib ha chiuso la settimana a 25.938,52 punti, meno 0,26% rispetto al dato precedente mentre in attesa di Fitch lo spread Btp-Bund è sceso di quasi un punto percentuale a 131 punti base. Attualmente l’agenzia valuta il nostro merito di credito “BBB-” con outlook stabile.

Tra i titoli più penalizzati sul paniere delle blue chip troviamo Nexi (-3,05%), Telecom Italia (-2,23%) e Stellantis (-1,16%). Seduta negativa anche per Enel (-0,97%) mentre il terzetto formato da Italgas (+1,08%), Snam (+0,96%) e A2A (+0,79%) hanno sorretto l’andamento del principale indice della borsa di Milano.

Ordine sparso anche nel comparto petrolifero con il -0,78% di Saipem, il +0,29% di Tenaris ed il +0,59% di Eni. All’indomani della decisione dell’Opec+ di proseguire nel progressivo incremento dell’output (+400 mila barili/giorno), il future sul Brent sta mettendo a segno un rialzo del 2,4% a 71,3 dollari.

La palma di top performer va alle azioni UniCredit (+1,09%) mentre Recordati ha segnato un rosso di mezzo punto percentuale (-0,52%) dopo l’annuncio dell'acquisizione di Eusa Pharma per un controvalore di 750 milioni di euro. (In collaborazione con money.it).

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