Stellantis rilancia Chrysler come marchio solo elettrico


La Casa americana ha presentato oggi al Ces di Las Vegas il concept della nuova Airflow, un crossover a batteria con autonomia da 640 km e tanta tecnologia digitale. Il nuovo software STLA Brain sarà una leva per fare crescere i ricavi. JP Morgan conferma la raccomandazione Buy e il target price a 27 euro.


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Entro il 2028 Chrysler trasformerà completamente il portafoglio prodotti.

A un anno dalla nascita, Stellantis compie un passo importante sulla strada della definizione strategica dei marchi del gruppo. Chrysler, l’azienda americana che la Fiat di Sergio Marchionne acquistò nel 2009, diventerà entro il 2028 un produttore puro di auto elettriche. Il marchio ha già definito alcuni nuovi modelli che saranno lanciati nei prossimi anni e ha presentato mercoledì 5 gennaio al Ces di Las Vegas il concept di un crossover chiamato Airflow, che arriverà sul mercato nel 2025.

“Trasformeremo completamente il nostro portafoglio prodotti fra il 2025 e il 2028”, ha annunciato la nuova Ceo di Chrysler, Christine Feuell. Il nome Airflow è stato scelto come omaggio a un modello della Chrysler di 90 anni fa, una berlina filante degli anni Trenta.

I piani del gruppo Stellantis, quarto gruppo automobilistico a livello mondiale, nato nel gennaio 2021 dalla fusione fra Fiat Chrysler e la francese Psa, prevedono che entro il 2030 il 70% dei modelli venduti in Europa e il 40% di quelli venduti negli Stati Uniti saranno veicoli a basse emissioni, cioè o ibridi o totalmente elettrici. Per raggiungere questo obiettivo il gruppo ha pianificato investimenti per 30 miliardi di euro entro il 2025. In Nord America il primo marchio del gruppo che venderà solo veicoli elettrici entro il 2027 sarà Alfa Romeo.

Il gruppo prevede di realizzare 20 miliardi di ricavi dai servizi software.

Negli ultimi anni il marchio Chrysler è andato lentamente declinando negli Usa, in assenza di investimenti e di nuovi modelli. Le vendite sono scese dai 650mila veicoli del 2005 ai 115mila del 2021. Christine Feuell non ha detto a quanto ammonteranno gli investimenti per rilanciare il marchio come produttore esclusivamente di auto elettriche.

In un’intervista a Cnbc la manager ha sottolineato l’importanza della tecnologia nella Airflow e negli altri modelli che verranno. “Oggi i consumatori vogliono essere perennemente connessi senza interruzioni per integrare la loro vita digitale personale con la vita digitale in mobilità”, ha detto Feuell. L’obiettivo di Chrysler è che questo avvenga “in maniera facile e intuitiva con la possibilità di personalizzare ogni spazio all’interno dei veicoli, sia per il guidatore che per i passeggeri”.

La Airflow mostrata oggi avrà un’autonomia compresa fra 550 e 640 chilometri e si caratterizza per schermi larghi che vanno quasi da una porta all’altra, una particolarità simile al nuovo Suv Grand Wagoneer della Jeep, altro marchio di Stellantis.

Airflow utilizzerà il nuovo software “STLA Brain” del gruppo Stellantis.

Come tutte le altre Case automobilistiche, anche Stellantis punta a utilizzare i servizi software e gli aggiornamenti per aumentare i ricavi. Pochi mesi fa il Ceo Carlos Tavares ha annunciato che il gruppo prevede di generare circa 22,5 miliardi di dollari (20 miliardi di euro) di entrate annuali incrementali da servizi software e abbonamenti entro il 2030. Questo obiettivo sarà possibile grazie all’aumento dei cosiddetti veicoli connessi, dotati di GPS, sistemi di infotainment, assistenza alla guida e altre tecnologie.

Per gli analisti il titolo è sottovalutato e ha un upside del 30%.

Tavares ha detto che i margini di profitto per quei servizi dovrebbero essere più paragonabili a quelli di una società di tecnologia piuttosto che un produttore di automobili tradizionale. Secondo il Cfo Richard Palmer, il flusso di entrate aggiuntive potrebbe potenzialmente raddoppiare quello che la Casa automobilistica fa oggi.

Secondo il consensus degli analisti, Stellantis chiuderà il 2021 con un fatturato di 147 miliardi di euro (+9,7% sull’anno precedente) e un utile di 10,3 miliardi. Il margine operativo è previsto in forte crescita al 9,9%, dal 5,2% dell’anno precedente. La posizione finanziaria netta dovrebbe risultare positiva per 13,8 miliardi di euro.

Dopo avere guadagnato nel 2021 il 18%, il titolo Stellantis è scambiato oggi a 17,76 euro, che corrisponde a una capitalizzazione di 55,5 miliardi di euro, cioè meno di 5 volte gli utili previsti per il 2022 (11,5 miliardi). Per la grande maggioranza degli analisti a questo prezzo Stellantis è sottovalutata. La media dei target price è 23 euro, il che implica un potenziale di rialzo (upside) del 30%. Proprio oggi JP Morgan ha confermato la raccomandazione Buy e il target price a 27 euro.

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