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Enel Energia, multa da 26,5 milioni per le telefonate di telemarketing

La decisione del Garante Privacy per l'uso dei dati personali. "E' emerso un cronico, intenso e sempre più invasivo fenomeno di telefonate promozionali indesiderate". La società replica: "Operatori abusivi che si spacciano per agenti di Enel Energia al fine di ottenere l'attenzione dell'interlocutore, per poi offrire nel corso della telefonata contratti con terzi concorrenti"
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MILANO - Il Garante per la protezione dei dati personali ha inflitto a Enel Energia una sanzione di oltre 26 milioni e 500 mila euro per il trattamento illecito dei dati personali degli utenti a fini di telemarketing.

Oltre al pagamento della multa, la società dovrà, spiega la nota, adottare una serie di misure dettate dall'autorità per conformarsi alla normativa nazionale ed europea sulla tutela dei dati.

Il provvedimento arriva al termine di una complessa attività avviata dall'autorità a seguito di centinaia di segnalazioni e reclami di utenti che lamentavano la ricezione, in nome e per conto di Enel Energia, di telefonate promozionali indesiderate, anche su disco pre-registrato, la difficoltà di esercitare i propri diritti in tema di protezioni dati personali e, più in generale, problemi derivanti dalla gestione dei dati nell'ambito dei servizi di fornitura energetica, ivi compresi i trattamenti svolti tramite l'area riservata del sito della società e la app di gestione dei consumi.

L'ufficio del garante ha verificato come il fenomeno del telemarketing nel settore energetico, con l'approssimarsi della scadenza per il passaggio dal mercato tutelato dell'energia elettrica e del gas al mercato libero, abbia registrato un netto e preoccupante incremento. Nel corso dell'istruttoria è emerso un cronico, intenso e sempre più invasivo fenomeno di telefonate promozionali indesiderate, in assenza del necessario consenso, verso utenze riservate o iscritte al registro delle opposizioni, oltre al tardivo o mancato riscontro a istanze di esercizio dei diritti di accesso ai dati personali o di opposizione al trattamento per finalità di marketing.

Dall'Unione nazionale consumatori hanno accolto la notizia positivamente: "Bene, ottima notizia! Fioccano finalmente sanzioni significative per le attività illecite di telemarketing e di teleselling, anche se ne servirebbero molte ma molte di più" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. "E' vergognoso, comunque, che il problema del marketing selvaggio sia ancora irrisolto e che dopo 4 anni esatti dall'entrata in vigore della legge che avrebbe dovuto salvarci dalle telefonate moleste nulla sia nella sostanza cambiato. Per non parlare del fatto che ancora non c'è il nuovo Registro delle Opposizioni" conclude Dona.

La società ha precisato la sua posizione in una nota diffusa in serata nella quale "precisa di aver sempre agito nel pieno rispetto della normativa, di essere estranea alle condotte di "chiamate indesiderate" e di aver sempre applicato misure di prevenzione dei rischi per la gestione di canali telefonici a scopo commerciale. In particolare, Enel Energia ha rilevato come il fenomeno fraudolento dell'esistenza di  operatori abusivi - che si spacciano per agenti di Enel Energia al fine di ottenere l'attenzione dell'interlocutore, per poi offrire nel corso della telefonata contratti con terzi concorrenti - espone la Società stessa a danni rilevanti anche sotto il profilo dell'immagine. Enel Energia, da sempre impegnata nel migliorare la qualità del servizio offerto e nel garantire la riservatezza dei dati dei propri clienti, adotta tutte le misure tecniche e organizzative per assicurare il pieno rispetto delle disposizioni normative in materia di data protection (GDPR), denunciando in più circostanze l'illecita circolazione di dati personali utilizzati da parte di terzi per pratiche commerciali scorrette e fornendo piena collaborazione alle istituzioni coinvolte. Enel Energia, per impedire l'uso abusivo del proprio nome, ha interrotto dal maggio 2017 le attività di vendita telefonica dei contratti dandone ampia comunicazione ai clienti. Successivamente, tale canale è stato riaperto solo per dare continuità in sicurezza alle attività di vendita durante la pandemia in corso, che ha inciso sulla possibilità di incontro fisico con i clienti. Nonostante tutte le segnalazioni su cui si è basata l'istruttoria si riferissero al periodo in cui la società non effettuava telefonate, il Garante ha ritenuto di irrogare la sanzione, in assenza di prove e solo sulla base della presunzione che le chiamate venissero da operatori incaricati da Enel, per il solo fatto che così avevano dichiarato gli operatori telefonici. La Società - conclude la nota - valuterà ogni conseguente azione".