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Tenaris, alleanza con Saipem e Siad per catturare la CO2 a Dalmine

Al via un progetto per la cattura di anidride carbonica nello stabilimento di Dalmine della multinazionale siderurgica, utilizzando le competenze degli altri due player. L’obiettivo è catturare 30 tonnellate giornaliere di CO2

di Matteo Meneghello

Caio: "Piano Saipem punta alla creazione di un'azienda che cresce"

2' di lettura

Al via un nuovo progetto-bandiera nell’energy transition che vede coinvolti alcuni tra i protagonisti italiani attivi in questo ambito. Si tratta di Tenaris, Saipem e Siad hanno sottoscritto un memorandum of understanding per avviare la progettazione di un impianto di cattura e utilizzo di anidride carbonica, da realizzare nello stabilimento italiano di Tenaris a Dalmine, in provincia di Bergamo. Il progetto prevede la cattura di 30 tonnellate giornaliere di CO2 prodotta dalla centrale termoelettrica presente nello stabilimento. La CO2 verrà catturata tramite l'utilizzo della tecnologia proprietaria Saipem CO2 solutions e successivamente sarà utilizzata da Siad, in particolare nell'industria alimentare e delle bevande, nelle coltivazioni, nel trattamento delle acque, nella lavorazione dei metalli e come gas refrigerante a ridotto impatto ambientale.

La tecnologia targata Saipem

La tecnologia di Saipem Cos solutions, che si basa su un processo enzimatico utilizzato per la cattura di CO2, consentirà l’impiego di calore di scarto evitando il ricorso a sostanze tossiche, impiegate in altri processi. L’accordo che vede coinvolte le tre aziende si articola in varie fasi, la prima delle quali sarà uno studio di fattibilità.

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L’impegno di Tenaris su questo fronte

«Questo progetto - spiega Michele Della Briotta, presidente di Tenaris Europa e amministratore delegato di TenarisDalmine - si colloca nell'ambito dell’obiettivo di Tenaris di ridurre del 30% le proprie emissioni di CO2 entro il 2030. Confermiamo così questo impegno, nel quadro delle attività di Tenaris in Italia in tema di de-carbonizzazione e miglioramento della nostra impronta ambientale, quali gli investimenti e i progetti per la tutela dell’aria, l’efficienza energetica, la riduzione dei consumi di materie prime, l’aumento del contenuto di materiale riciclato nei nostri prodotti, la valorizzazione e il riuso dei nostri sottoprodotti». La stessa Tenaris è protagonista attiva nell’energy transition: nelle scorse settimane ha annunciato una commessa da 15mila tonnellate per fornire tubi legati al progetto di carbon capture di Equinor, nel mare del Nord. Si tratta della prima commessa di dimensioni significative in questo ambito.

Saipem in prima linea sulla decarbonizzazione dell’industria

Per Francesco Caio, ceo e direttore generale di Saipem, «l’accordo con Tenaris e Siad conferma il ruolo di Saipem nell’offerta di soluzioni tecnologiche all’avanguardia per la riduzione degli impatti ambientali. La partecipazione a questo progetto consolida la nostra strategia di decarbonizzazione dei settori industriali e conferma il ruolo di Saipem come partner ideale per il Net Zero».

Il ruolo di Siad

Infine Bernardo Sestini, ceo Siad ha motivato la partecipazione al progetto nella convinzione «che l’innovazione sia la base per lo sviluppo della sostenibilità ambientale. La CO2 - ha detto - potrà essere utilizzata dai nostri clienti per applicazioni in ambito ambientale e alimentare, come nelle coltivazioni idroponiche a basso impatto. Il recupero e utilizzo dell’anidride carbonica permette lo sviluppo di un’economia sempre più circolare e sostenibile».

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