Beyond Meat alla resa dei conti con il maxi-short


Mercoledì 11 maggio la società della “falsa carne” diffonderà i risultati del primo trimestre. Il titolo è come una molla compressa e se i dati saranno superiori alle attese ci potrebbe essere una violenta reazione al rialzo.


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Il 38% del flottante è in prestito a investitori che puntano al ribasso.

Quella che si annuncia per mercoledì 11 maggio è una specie di resa dei conti fra il mercato e Beyond Meat, una delle società più colpite dallo short selling (vendite allo scoperto) di tutto il Nasdaq, con ben il 38% del flottante dato in prestito agli investitori che scommettono sulla discesa del titolo. Mercoledì, dopo la chiusura ufficiale di Wall Street, Beyond Meat diffonderà i conti del primo trimestre 2022 dopo ben quattro trimestri consecutivi di risultati inferiori alle attese.

Per la società leader nella produzione e distribuzione di “finta carne”, ovvero di cibi proteici a base vegetale, il consensus degli analisti indica ricavi a 112 milioni di dollari, in crescita solo del 3,7% sul primo trimestre 2021, un Ebitda negativo per 50 milioni (da -10,8 milioni di un anno fa) ed una perdita netta di 62 milioni (da -27 milioni). L’Eps, ovvero il risultato per azione, è atteso negativo per 0,97 dollari da un Eps di -0,43 dollari del primo trimestre 2021.

Viste le previsioni poco brillanti, e visto l’imponente short che incombe sul titolo, è facile prevedere che risultati migliori delle attese farebbero schizzare al rialzo le azioni Beyond Meat. E’ questa l’opinione di un recente articolo apparso sul sito Market Insider che si conclude con questa raccomandazione: “Mettete il titolo sotto osservazione, ma aspettate a comprare solo se davvero nei risultati c’è una sorpresa positiva”.

Grande attesa per come evolverà la relazione con McDonald’s.

Che in Borsa Beyond Meat sia come una molla compressa pronta a scattare lo si è visto bene negli ultimi giorni di aprile, quando una dichiarazione male interpretata del Global Chief Marketing Officer di McDonald’s, Morgan Flatley, ha fatto guadagnare al titolo il 12% in due sedute, prima che da McDonald’s arrivasse una precisazione ufficiale che ha fatto ripiombare la quotazione di Beyond Meat agli attuali minimi storici di 35,8 dollari.

Che cosa aveva detto il manager di McDonald’s? Parlando di come il gigante del fast food segue con attenzione i cambiamenti dei costumi alimentari dei clienti, Flatley aveva detto che gli hamburger vegetali McPlant forniti da Beyond Meat sarebbero entrati in modo definitivo e permanente nei menu McDonald’s. Il giorno dopo una nota ufficiale di McDonald’s ha corretto il tiro dicendo che non c’è nessuna novità nella collaborazione con Beyond Meat: i suoi prodotti continuano a essere offerti in via sperimentale ai clienti di un limitato numero di ristoranti e il gruppo si riserva di valutare la risposta dei consumatori.

Nuovo prodotto di finto pollo in vendita in 8.000 negozi alimentari Usa.

Invitare gli investitori alla prudenza, quindi, sembra puro buon senso. I risultati del quarto trimestre 2021 hanno mostrato un calo del 20% delle vendite nei supermercati e nelle catene di negozi alimentari, mentre hanno tenuto le vendite nei ristoranti. Il Ceo Ethan Brown ha parlato di difficoltà da superare nella logistica e nella catena della distribuzione. A febbraio la società ha avviato la distribuzione del suo nuovo prodotto di “finto pollo” Beyond Chicken Tenders in 8.000 negozi alimentari degli Usa e i dati di come stanno andando le vendite saranno un’importante cartina al tornasole.

Cresce la concorrenza: solo nel 2021 sono nate 123 aziende di “carne vegetale”.

Beyond Meat deve lottare con una concorrenza numerosa in un mercato in cui la domanda sembra in rallentamento dopo il boom del primo periodo della pandemia, quando la retorica del cambiamento a favore dell’ambiente aveva investito anche le abitudini alimentari. Secondo una stima della Cnbc oggi negli Usa ci sono oltre 1.000 diverse aziende che offrono cibi proteici a base vegetale, di cui 123 nate nel 2021.

Inoltre, in un contesto di crescente inflazione ci si chiede se il marchio Beyond Meat avrà la forza di alzare i prezzi, come ha recentemente fatto PepsiCo.

Dall’inizio dell’anno la quotazione di Beyond Meat è scesa del 44%. Negli untimi 10 mesi il titolo ha perso il 78%, precipitando dal massimo di 160 dollari del 30 giugno 2021 al minimo di 35,4 dollari del 27 aprile.
La maggior parte dei 22 analisti che coprono il titolo ha una raccomandazione neutrale, soltanto tre consigliano di comprare le azioni e sei consigliano di vendere. La media dei target price è 48 dollari.

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