Da Bnp Paribas a WeBuild: il secondo trimestre spinge i big del listino
Nuova giornata di pubblicazione di conti semestrali da parte dei colossi europei e italiani
I punti chiave
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Nuova giornata di pubblicazione di conti semestrali da parte dei colossi europei e italiani. Ecco una rassegna dei principali.
Bnp Paribas
Il gruppo bancario Bnp Paribas ha raggiunto un utile netto record di 3,18 miliardi di euro nel secondo trimestre, con un aumento del 9,1% in un anno, e un incremento dei ricavi in tutte le attività. Il margine di intermediazione è invece cresciuto dell’8,5% in un anno, attestandosi a 12,78 miliardi di euro. A livello semestrale l’utile netto è cresciuto del 13% a 5,285 miliardi mentre, escludendo elementi eccezionali, il saldo sale a 5,409 miliardi con una crescita del 26,4 per cento. I ricavi del periodo aumentano del 10,1% a 25,99 miliardi. Dopo un 2021 storico, con un utile netto di 9,5 miliardi di euro, Bnp Paribas potrebbe, salvo inversioni di tendenza, potrebbe, battere il proprio primato. Come nei trimestri precedenti, la banca ha attribuito la performance a «una forte crescita dei ricavi sostenuta da tutte le divisioni».
Renault
La cessione delle sue attività russe ha pesato sui conti di Renault nel primo semestre, ma il gruppo automobilistico francese ha approfittato di un aumento generale dei prezzi delle auto per migliorare la propria redditività ed è ottimista per l’anno in corso. La casa automobilistica francese ha registrato una perdita netta di 1,6 miliardi di euro nel primo semestre, contro i 368 milioni di euro di utile netto dello stesso periodo del 2021. I migliori margini sulle vendite non hanno compensato l’onere di 2,3 miliardi di euro legato alla vendita di Avtovaz in Russia, dove il gruppo ha dominato il mercato con il marchio Lada, acquisito nel 2014 e ceduto allo Stato russo a maggio, come conseguenza della guerra in Ucraina. Il fatturato semestrale del gruppo è rimasto stabile (+0,3%) a 21,1 miliardi di euro, nonostante un calo delle vendite del 12% (Russia esclusa), rallentate dalla carenza di chip elettronici.
Air France-Klm
Air France-Klm è tornata in profitto nel secondo trimestre, per la prima volta dall’esplosione della pandemia di Covid-19, ma ha visto l’andamento della sua attività rallentato dalla carenza di personale negli aeroporti. Il gruppo franco-olandese resta in perdita nei primi sei mesi dell’anno, ma tra aprile e giugno ha generato un utile netto di 324 milioni di euro. L’ultimo trimestre redditizio risale all’estate del 2019, prima che la pandemia di Covid-19 facesse precipitare il traffico aereo globale e facesse perdere alla compagnia circa 11 miliardi di euro in due anni. Tra aprile e giugno, Air France-Klm ha trasportato 22,8 milioni di passeggeri, ovvero il triplo di un anno prima, e ha generato un fatturato moltiplicato per quasi due e mezzo, a 6,7 miliardi di euro.
WeBuild
Nel primo semestre Webuild ha messo a segno «un’ottima performance commerciale e solidi risultati finanziari, in anticipo rispetto al programma, a dimostrazione della resilienza del gruppo», pur se«in uno scenario globale ancora molto complesso, accompagnato da una forte spinta inflazionistica». La società ha messo a segno un utile netto adjusted attribuibile al gruppo di 64 milioni, contro una perdita di 39 milioni nel primo semestre 2021, con ricavi adjusted per 3,873 miliardi (+24%). L’Ebitda si è attestato a 251 milioni (+33%), con un margine Ebitda del 6,5% (da 6%). L’indebitamento finanziario netto è di 397 milioni (da 540 milioni). I nuovi contratti acquisiti o progetti per cui il gruppo è risultato miglior offerente, da inizio anno, ammontano a complessivi 8,1 miliardi. Il portafoglio ordini al 30 giugno si attesta a 47,2 miliardi. La società ha segnalato che «gli ottimi risultati raggiunti nel primo semestre dell'anno, nonché il solido backlog e la strategia commerciale del gruppo con forte posizionamento in diverse geografie a basso rischio, oltre alla leadership nel mercato domestico, consentono di confermare i target per il 2022-2024», con ricavi tra 7 e 7,5 miliardi, Ebitda margin tra 7 e 7,5% e mantenimento di una posizione finanziaria netta positiva.