Idrogeno, Bloom Energy approfitta del boom e raccoglie 338 milioni


Aumento di capitale per la società californiana che realizza impianti a celle combustibili per generare energia elettrica a basso costo e con meno emissioni. Il primo cliente in Europa è la Ferrari con un impianto a Maranello da 1 MW. In un mese il titolo è salito del 58%


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Emesse 13 milioni di nuove azioni a 26 dollari.

Con perfetta scelta di tempo, il 16 agosto KR Sridhar, Ceo di Bloom Energy, ha annunciato un aumento di capitale da 338 milioni di dollari per la società da lui fondata, che in questo momento è al centro dell’interesse di tutti gli investitori che coprono il mondo delle energie alternative e dell’idrogeno. L’operazione prevede l’emissione di 13 milioni di nuove azioni che vengono offerte a 26 dollari l’una.

Di Bloom Energy si è parlato per la prima volta in Europa lo scorso giugno, quando Ferrari ha annunciato un accordo con la società californiana per acquistare un sistema di fuel cell da 1 MW da installare negli stabilimenti di Maranello. Le celle a combustibile dell’azienda basata a San Jose possono trasformare idrogeno, gas naturale e altri combustibili green (come il biogas) in energia elettrica senza combustione e consentiranno quindi a Ferrari di ridurre le emissioni di CO2 del suo storico stabilimento emiliano.

L’accordo con Ferrari, primo cliente in Europa.

L’impianto di Bloom Energy, installato nei giorni scorsi, inizialmente sarà in grado di fornire il 5% dell’energia elettrica richiesta dallo stabilimento di Ferrari e consentirà di ridurre del 20% il consumo di gas rispetto all’impianto di cogenerazione heat and power (CHP) attualmente in uso, raggiungendo così un duplice obiettivo: arginare l’impatto economico del gas naturale (il cui prezzo, come noto, ha raggiunto livelli record) e contemporaneamente ridurre l’impatto ambientale della fabbrica di Maranello.

Performance di Borsa: +20% dall’inizio dell’anno.

Il giorno prima dell’annuncio dell’aumento di capitale l’azione Bloom Energy era scambiata al Nyse (New York Stock Exchange) a 30 dollari. La notizia dell’aumento di capitale, che si chiuderà il 19 agosto, ha provocato un logico assestamento della quotazione che nei due giorni successivi è scesa del 12% a 26,58 dollari. Al prezzo attuale Bloom Energy vanta una performance di +20% dall’inizio dell’anno e di + 30% rispetto a 12 mesi fa.

Il rialzo di Bloom Energy si è fatto impetuoso nelle ultime settimane (+58% nell’ultimo mese) quando è si è avuta la certezza che il Senato Usa avrebbe approvato l’Inflation Reduction Act, un provvedimento entrato in vigore pochi giorni fa che stanzia 369 miliardi di dollari di spesa pubblica per contrastare il cambiamento climatico e migliorare la copertura sanitaria pubblica. Una fetta importante di questi investimenti vanno a finanziare gli incentivi per la produzione di energia pulita, fra cui l’utilizzo dell’idrogeno. In questo campo le due aziende americane più avanzate sono Bloom Energy e Plug Power (+73% nell’ultimo mese).

Bloom Energy realizza piattaforme per la produzione di energia elettrica basate su celle a combustibile che utilizzano gas naturale, biogas o idrogeno per innescare una reazione chimica che genera elettricità con maggiore efficienza dei sistemi di generazione tradizionale. Il mercato di riferimento è quello delle abitazioni civili, delle aziende e dei data center.

Previsto il break even operativo nel 2024.

Lo scorso 9 agosto la società ha confermato l’obiettivo di ricavi compreso fra 1 miliardo e 1,15 miliardi di dollari per l’intero 2022, in crescita rispetto ai 972 milioni dell’anno precedente. Al momento della quotazione, nel 2018, il fondatore KR Sridhar, 62 anni, ingegnere, professore universitario statunitense di origine indiana, aveva chiarito che Bloom Energy non avrebbe realizzato utili nel breve termine. Oggi il consensus degli analisti si aspetta che il 2022 chiuda con una perdita di 203 milioni di dollari e che la società raggiunga il break even a livello di Ebit (utile operativo) nel 2024, quando i ricavi dovrebbero sfiorare i 2 miliardi di dollari. Al prezzo attuale Bloom Energy, che non ha debito, capitalizza 5,1 miliardi di dollari, pari a 3,4 volte i ricavi previsti per quest’anno.

Il sito MarketScreener ha censito 18 analisti che coprono Bloom Energy, di cui otto consigliano di comprare le azioni e nove hanno una raccomandazione Hold (tenere in portafoglio). La media dei target price è 28,2 dollari.

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